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Cronaca

La Celid chiude i battenti, la crisi mette in ginocchio la celebre libreria universitaria

Con la chiusura di Palazzo Nuovo a causa dell'amianto la Celid ha perso buona parte del suo fatturato. Da domani le librerie di Politecnico ed Economia saranno chiuse

La celebre libreria Celid, punto di riferimento decennale per studenti e docenti universitari, chiude definitivamente i battenti. Da domani, le due librerie - una all'interno del Politecnico e l'altra nella sede di Economia - abbasseranno per sempre le serrande. Colpa della chiusura di Palazzo Nuovo - finito sotto accusa a causa del rinvenimento di parti in amianto all'interno della struttura - dove la Celid aveva la sede principale.

La chiusura di Palazzo Nuovo, infatti, è stata la ciliegina sulla torta, insieme alle già drammatiche condizioni del settore dell'editoria, in ginocchio a causa della crisi economica. Dalla sede universitaria sotto la Mole, infatti, arriva la metà del fatturato della Celid, una cooperativa che conta oltre 40mila soci. Ora, a preoccupare, è il futuro degli undici lavoratori che, con la chiusura dei punti al Politecnico e alla Facoltà di Economia, rischiano di rimanere a casa. I sindacati sono stati coinvolti, ma se non si trovano investitori in grado di acquistare la cooperativa o portare liquidità per coprire i ritardi nei pagamenti, l'unica soluzione resta la liquidazione. La Celid riaprirà solo temporaneamente, per vendere le rimanenze.

Sui social sono molti gli studenti e i professori universitari che hanno dimostrato la loro solidarietà in merito al triste epilogo della libreria: "Mi spiace molto - commenta Sergio - la Celid è stato uno dei primi luoghi dove Torino mi è apparsa come un luogo di civiltà". 

"Si perderanno dei posti di lavoro e si disperderà un patrimonio di idee, rapporti, competenze construito in oltre 40 anni di lavoro - affermano dal consiglio di amministrazione della Celid -. Non è stato possibile trovare soluzioni alternative alla liquidazione".

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