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Cronaca San Paolo / Corso Racconigi

Pennelli e stracci in mano, i genitori della Casati al lavoro per i propri figli

Il ponte dell’Immacolata tra i banchi di scuola. Non è l’incubo di qualche studente, ma è quanto sta avvenendo in questi giorni nella scuola primaria Casati dove i genitori stanno rinfrescando le pareti delle aule dei propri figli

Durante il ponte dell’Immacolata sono tantissimi i torinesi che hanno deciso di prendersi qualche giorno di relax e lasciare la città. Mete ambite i mercatini natalizi che ogni anno attirano migliaia e migliaia di persone anche oltre i confini nazionali. In tanti, dicevamo, hanno optato per “abbandonare” Torino in questi giorni, ma non i genitori dei bambini della scuola primaria Casati di corso Racconigi che, imbracciati secchi, rulli e pennelli, hanno approfittato della chiusura dell’istituto per pulire a fondo e tinteggiare le classi dei propri figli. Un lavoro che ha coinvolto diversi papà e mamme, entrati a scuola “al suono della campanella” e rimasti ben oltre l’orario classico delle lezioni sia sabato che domenica, sia oggi che domani.

Tre le aule che i genitori hanno riportato a nuovo sulle quattordici totali, comprese quelle dei laboratori. Quello della Casati comunque non è un problema di fondi, ma di aiuto reciproco che negli anni si è venuto a creare tra direzione e genitori grazie a un rapporto trasparente e di grande rispetto, quasi come se si fosse in una grande famiglia

La scuola primaria Casati fa parte dell’Istituto Comprensivo Torino Corso Racconigi che racchiude anche la scuola dell’infanzia Quaranta, la scuola primaria Battisti e la scuola secondaria Drovetti. “Le scuole Quaranta e Battisti sono state ritinteggiate lo scorso Natale, così come i corridoi della Casati - ci spiega meglio la dirigente scolastica Antonella Accardi Benedettini -. Abbiamo dovuto dare delle priorità e ora i genitori ci danno una mano per quel che resta, come comunque avevamo inserito nel piano dell’offerta formativa. Per quanto riguarda la Drovetti aspettiamo Pasqua con il progetto Scuole Belle”.

La spesa per il materiale che è servito è stata di circa 150 euro a classe, soldi messi dagli stessi genitori. Se da una parte c’è stata la manodopera dei papà, le mamme non sono state certo da meno, ma anzi solo state loro a far trovare le classi pronte da tinteggiare - e si sa, il lavoro di scrostamento è il più duro - e sono state loro a dare una pulita a banchi, libri e attrezzatura presente nelle aule. Per dar gloria a chi ha passato il ponte con secchio e straccio in mano citiamo Francesca, rappresentante di prima, Giulia, Marianna e Cristina

“Abbiamo voluto fortemente dare una rinfrescata alle classi dei nostri figli - ci racconta Tommaso, papà di due alunni della Casati, uno di prima e uno di terza -. Siamo contenti di essere riusciti ad avere l’approvazione della preside e del consiglio d’istituto e anche se questo ci sta costando qualche giorno di fatica in più, lo facciamo per il bene dei nostri bambini e quindi siamo già ripagati così”. Genitori volontari che per qualche giorno si sono improvvisati imbianchini e tinteggiatori. C’è chi come Cosimo, avendo un’impresa edile, ha fornito gli attrezzi e l’esperienza, ma anche chi come Roberto (operaio metalmeccanico), Gawa, che arriva dal Tibet, Gian Piero, Marius, Maurizio, Antonio e altri che si sono messi a disposizione pur non avendo mai tinteggiato una parete se non quella di casa. Per la decina e più di genitori intervenuti c’è stato il costante “incoraggiamento” da parte di preside e insegnanti che hanno portato loro caffè, acqua, pizza e stuzzichini. 

All’appello non potevano mancare i bambini che hanno accompagnato i papà e le mamme nella loro scuola che di solito è affollata da altri coetanei. In questi giorni era vuota e per loro è diventato un mondo magico, come solo la spensieratezza dei fanciulli e la fantasia riescono a immaginare. E quando chiediamo loro che titolo si potrebbe dare a un articolo di giornale su questa bella iniziativa rispondono semplicemente: “Grazie mamma e papà, vi vogliamo bene”.

Mamme e papà al lavoro nella scuola Casati

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