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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Ivrea

Detenuto spacca tutto e ritenta la fuga aggredendo gli agenti

Il sindacato di polizia penitenziaria: "Basta tollerare i violenti"

Ancora un episodio violento nel carcere di Ivrea. Ieri pomeriggio, lunedì 15 aprile, un detenuto con doppia cittadinanza, italiana e tunisina, ha chiesto all’agente di polizia penitenziaria in servizio di poter fare una telefonata. In realtà, ha approfittato dell'apertura della cella per dare in escandescenza. 

“Appena gli è stata aperta la cella - spiega Vicente Santilli segretario nazionale per il Piemonte del sindacato autonomo polizia penitenziaria - “il detenuto ha iniziato a dare in escandescenza dicendo di voler essere trasferito e con uno scatto repentino ha prima ribaltato la scrivania dove stava lavorando un agente il quale, prontamente, è riuscito a indietreggiare per non essere travolto.

Nel disordine creato, il detenuto si è poi armato con una scopa e ha tentato di danneggiare i neon di illuminazione del reparto per poi spezzare il manico al fine di renderlo appuntito e brandirlo contro il personale accorso in supporto dei colleghi già impegnati nell’opera di mediazione volta a placare le ire del facinoroso”. 

Santilli evidenzia che “solamente la professionalità del personale di polizia penitenziaria ha potuto scongiurare il peggio ma è evidente che servono degli strumenti efficaci per gestire i detenuti più aggressivi, pericolosi e destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza degli istituti di pena”.

“I fatti di ieri - conclude il sindacalista - sono la dimostrazione palese del fallimento del sistema penitenziario, infatti, il soggetto era già noto per precedenti episodi gravissimi di aggressione al personale, di tentata evasione, nonché di incendio e danneggiamento di beni dell’amministrazione. Il detenuto, infatti si trovava in isolamento in quanto due settimane fa aveva tentato di evadere dal carcere di Ivrea arrampicandosi sul muro dei cortili passeggio e pochi giorni or sono aveva incendiato il materasso e il cuscino della propria cella e, andando più indietro nel tempo, è giunto al carcere eporediese in seguito a un provvedimento di trasferimento da Alessandria dove aveva più volte incendiato la cella che lo ospitava e aggredito il personale di polizia penitenziaria”.

“La situazione di ingovernabilità delle carceri della Nazione è sotto gli occhi si tutti e la nostra denuncia è purtroppo confortata dai gravi episodi avvenuti nel carcere di Ivrea”, denuncia il segretario generale del Sappe Donato Capece. “Servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”. “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude il leader del Sappe.

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