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Cronaca Centro / Via Roma

Carabiniere salta la coda (e il servizio) per comprare uno Swatch: condannato a due mesi e mezzo

L'accusa per il giovane brigadiere è di per interruzione di pubblico servizio e violazione di consegna, un reato militare. Ha finto di dover intervenire per un malore di una donna incinta

Nei giorni scorsi, un giovane vicebrigadiere, di soli 30 anni, è stato condannato a due mesi e mezzo di carcere dal tribunale, presieduto dal giudice Immacolata Iadeluca, per interruzione di pubblico servizio e violazione di consegna, un reato militare. È stato, però, assolto dall'accusa di peculato d'uso, che riguardava la temporanea "sottrazione" dell'auto di servizio per fini non legati alla sicurezza pubblica.

I fatti risalgono al 3 maggio 2022, quando è stato lanciato l'orologio Swatch Blancpain Scuba Fifty Fathoms, un prodotto che omaggiava il primo vero orologio da sub. Il marchio svizzero ha promosso questo evento con una mossa di marketing astuta: la possibilità di acquistare solo un orologio alla volta al prezzo di 390 euro, ma richiedendo ai clienti di attendere per intere giornate fuori dal negozio. Questa situazione ha portato una lunga fila di persone desiderose di mettere le mani sull'orologio tanto ambito, proprio davanti al negozio in via Roma.

Nel frattempo, il vicebrigadiere si trovava a bordo dell'auto di servizio con un collega, un appuntato scelto, per svolgere compiti di notifica degli atti e di controllo e prevenzione. Quando il collega, alla guida dell'auto, ha notato la folla in via Roma, si è diretto verso quella direzione.

In aula, il vicebrigadiere ha dichiarato che in passato si erano verificati problemi di ordine pubblico in eventi simili. Il collega, che ha già concordato una messa alla prova per lo stesso episodio, è entrato nello store fingendo di rispondere a una richiesta d'intervento su un presunto attacco a una donna incinta in fila. Tuttavia, il responsabile del negozio ha negato l'aggressione, sostenendo la presenza di sicurezza armata. I due carabinieri hanno quindi richiesto i documenti, giustificando le loro azioni con motivazioni legate all'ordine pubblico. Successivamente, l'appuntato avrebbe cominciato a chiedere informazioni sull'orologio, cercando di saltare la fila per acquistarlo più velocemente, secondo l'accusa del pm Giovanni Caspani.

Il giudice ha deciso di trasmettere gli atti in Procura per valutare eventuali accuse di concussione. Dopo un breve allontanamento, la coppia di carabinieri è tornata in via Roma. Il vicebrigadiere ha sostenuto che si trattava di una breve sosta per scoraggiare eventuali disordini. Tuttavia, il collega è entrato nuovamente nello store, facendo la fila all'interno e saltando quella esterna. Il vicebrigadiere ha affermato di essersi allontanato, ma il collega l'ha chiamato dicendo di aver acquistato un orologio e offrendoglielo, proposta che il vicebrigadiere ha rifiutato. Secondo l'accusa del pm, questo episodio è durato almeno quaranta minuti, durante i quali non è stata svolta alcuna attività di ordine pubblico.

Il pm ha criticato questa situazione, sostenendo che non c'erano motivi validi per la presenza prolungata della pattuglia in quella zona e che le soste non potevano essere giustificate come necessarie per ragioni di servizio.

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