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Cronaca

Interventi estetici senza bisturi, nel Torinese è boom di quelli svolti in strutture abusive

Dieci fascicoli aperti in poco tempo dalla procura

Un boom di interventi estetici senza bisturi che vengono svolti in alloggio, con farmaci illegali e in condizioni igieniche precarie, a opera di semplici estetiste o sedicenti tali che si fanno pubblicità su Telegram o Instagram. La leva? I prezzi stracciati. Se fatto clandestinamente, un ritocchino alle labbra costa tra i 20 e i 50 euro, contro una media di 300 nello studio di un chirurgo estetico, l’unico autorizzato a farlo. È lo spaccato che emerge da un anno di attività dei carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità (Nas), che ha portato all’apertura di oltre dieci fascicoli (affidati al pm Chiara Canepa della procura di Torino) per commercio e somministrazione di medicinali pericolosi o guasti e al sequestro di una mole di materiale in aggiunta ai proventi dei reati: flaconi di anestetici non autorizzati, dispositivi medici e rifiuti speciali che sarebbero stati smaltiti senza osservare le procedure di legge.

Lo scorso 23 settembre 2023 un blitz dei militari ha smantellato uno studio di medicina estetica abusivo messo in piedi nella stanza di un bed and breakfast del quartiere Santa Rita, dove si praticavano iniezioni di filler, liposuzioni e interventi di rimodellamento mandibolare a una vasta clientela, composta per il 70% da donne straniere. A gestirlo erano tre donne di nazionalità russa, che ora devono rispondere di somministrazione di farmaci illegali e della violazione delle norme che impongono l’autorizzazione per i locali adibiti ad ambulatorio: la procura ha accertato che nessuna aveva titoli per eseguire interventi simili (fatta eccezione per una presunta laurea in medicina conseguita in Russia) che venivano pubblicizzati genericamente come 'trattamenti estetici', pur rientrando a pieno titolo nel campo della chirurgia. L’ipotesi è che i titolari del bed and breakfast non fossero al corrente dell’attività illegale, che del resto veniva svolta in forma itinerante: dopo Torino, erano previste tappe a Milano e Roma.

Ad allarmare gli inquirenti sono, in particolare, le condizioni igieniche dei locali e della strumentazione (vedi per esempio le siringhe utilizzate per le iniezioni di siero) e le possibili reazioni avverse alle sostanze utilizzate, di norma provenienti dalla Cina e malconservate: nella peggiore delle ipotesi si può andare incontro allo shock anafilattico, che deve essere trattato d’urgenza in pronto soccorso a rischio della vita. Non solo: i farmaci sequestrati sono per lo più contraffatti, sprovvisti di certificazioni sugli ingredienti o con percentuali di principio attivo diverse rispetto a quelle regolamentari. In alcuni casi, sostanze come la lidocaina o il botulino sono state 'tagliate' con altre componenti chimiche non dichiarate. Il tutto iniettato sottopelle a clienti consapevoli o ignare, che in qualche caso hanno lamentato gonfiori o dolori nella zona trattata. Tutte sedotte da offerte convenienti e piccoli omaggi, come i campioni di filler da applicare a casa. A proprio rischio e pericolo.

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