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Cronaca

“Balengo” (stupido) finisce in tribunale: diffamazione sui social

Divisi la Procura e il gip. Imputato rinviato a giudizio

La vicenda, nata da un “insulto” su facebook indirizzato ad un esponente No Tav, finirà in aula a gennaio e ad avere l’ultima parola sarà il giudice.

Per la Procura (che ha chiesto l'archiviazione del fascicolo) il termine utilizzato, “balengo”, non è un insulto ma un "termine scherzoso" indicante "una benevola deplorazione". E lo sa anche il pubblico televisivo italiano la cui parola viene pronunciata troppo spesso dalla comica torinese Luciana Littizzetto.

Un imputato, invece, ha apostrofato così un leader No Tav e la vicenda è finita in tribunale per un procedimento per diffamazione a mezzo Facebook. I magistrati si sono impegnati a ricostruirne l'etimologia e il significato facendo appello alla comica, all'Accademia della Crusca e a dizionari storici, ma sulla vicenda alla fine dovrà pronunciarsi un giudice che deciderà se dare del balengo a qualcuno sia un insulto o no.   

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