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Cadaveri recuperati nel Po, il questore: "Le ferite sui corpi non avrebbero provocato la morte"

Si ipotizza che i corpi possano essere rimasti in acqua dalle 24 alle 72 ore

"Allo stato attuale delle cose non abbiamo motivo di ritenere che si tratti di reato". Queste le parole del questore di Torino, Giuseppe De Matteis a proposito del ritrovamento a Torino, nelle acque del Po, a distanza di poche ore, dei cadaveri dei due giovani originari delle Bahamas, Alrae Ramsey e Rashad Blair.

"Le ferite rinvenute sui due corpi non avrebbero provocato la loro morte - prosegue il questore -. Attendiamo l'esito dell'esame autoptico che avverrà in tempi brevi e in seguito, qualora non fossero chiarite le cause del decesso, la squadra mobile procederà a ulteriori accertamenti".

Secondo le prime indagini, le ultime tracce dell'esistenza in vita dei due giovani, risalgono agli ultimi giorni di maggio e si ipotizza che i loro corpi possano essere rimasti in acqua dalle 24 alle 72 ore. Il Consolato delle Bahamas sta seguendo attentamente il caso e proprio in queste ore un delegato è in viaggio verso Torino.

I due giovani erano amici da tempo, erano originari delle Bahamas e risiedevano uno a Vienna e l'altro, l'uomo ritrovato questa mattina mercoledì 5 giugno, a Londra, dove studiava, pur avendo cittadinanza canadese. Uno dei due, Blair, avrebbe dovuto tenere una conferenza in città ma non si conoscono ulteriori motivi per cui i giovani si trovavano a Torino.

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