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Cronaca

Traffico illecito di rottami ferrosi, coinvolte alcune aziende della provincia di Torino

I finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Asti hanno denunciato 22 persone

Da un’attività di verifica fiscale nei confronti di una società astigiana, operante nel settore del recupero e smaltimento dei rottami metallici e ferrosi, è scaturita l’indagine che ha portato alla denuncia di 22 persone.

I segnalati alla Procura della Repubblica astigiana si sono resi responsabili di traffico illecito di rottami ferrosi e reati tributari vari. Tra questi vi sarebberp alcuni responsabili di 4 aziende individuate nella provincia di Torino.

Il sistema di frode avveniva attraverso l’immissione, nel reale ciclo operativo dell’impresa, di 230 mila tonnellate di rifiuti ferrosi di provenienza sconosciuta e non sottoposti al trattamento di bonifica, per un controvalore commerciale di oltre 60 milioni di euro.  

Le attività di polizia economico-finanziaria, minuziosamente condotte dai militari nei confronti di cinque società, hanno permesso di accertare complessivamente materia imponibile per oltre 120 milioni di euro. 

La filiera era composta dall’impresa astigiana e da soggetti diversi dai reali fornitori, questi ultimi tutti con un elevato indice di pericolosità fiscale in quanto privi di impianti e attrezzature e delle previste autorizzazioni per l’esercizio dell’attività, i quali, operando in Piemonte e Lombardia, si interponevano solo formalmente nel ciclo della commercializzazione dei rifiuti attestandone falsamente l’avvenuta bonifica. 

Il pagamento della merce, regolato a mezzo di bonifico bancario, avveniva sui conti correnti degli interposti che provvedevano, una volta ricevuta la provvista, al prelevamento in contanti ovvero ad operare altri bonifici su propri conti all’estero (Croazia o Serbia). 

Dall’attività investigativa sono emersi anche 10 soggetti sconosciuti al fisco che hanno omesso di dichiarare oltre 108 milioni di euro. 
 

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