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Cronaca

Isis, i terroristi arrestati residenti a Lanzo e Ciriè

Il gruppo smantellato era dedito al reclutamento di aspiranti terroristi dello Stato islamico e al loro addestramento tra i miliziani del Califfato

Erano residenti rispettivamente a Ciriè e Lanzo i due uomini arrestati stamane dagli agenti della Digos di Torino nell'ambito dell'operazione condotta dalla procura di Brescia che ha smantellato una cellula italiana dell'Isis. Insieme a loro anche un terzo soggetto di origine albanese, arrestato in Albania e zio di uno dei due ragazzi.

Uno dei due immigrati - di origine albanese e residente a Ciriè - è accusato di reclutamento con finalità di terrorismo, mentre il ventenne marocchino residente a Lanzo - probabile autore del testo "Lo Stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare" - di apologia di delitti di terrorismo aggravata dall'uso di internet.

Gli arresti, eseguiti tra l'Albania e la provincia di Torino, hanno portato la polizia a effettuare perquisizioni anche in Lombardia, Toscana e altre zone del Piemonte. Il gruppo smantellato era dedito al reclutamento di aspiranti terroristi dello Stato islamico e al loro addestramento tra i miliziani del Califfato. L'indagine - rende noto il direttore della Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos) Mario Papa - è durata due anni ed è stata coordinata dall'Ucigos e condotta dalla Digos di Brescia con il concorso delle questure di Torino, Como e Massa Carrara.

"L'Isis non rappresenta la nostra comunità - ha affermato Brahim Baya, portavcoe dell'Associazione Islamica delle Alpi a cui fa capo la moschea Taiba di Torino in via Chivasso -. L'Isis è formato da una banda di criminale. Anche noi siamo vittime del terrorismo". Dopo le vittime e i feriti torinesi a Tunisi, Baya teme che, in città, possa crescere un sentimento di islamofobia

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