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Cronaca Banchette

Omicidio di Banchette, Arduino Callegari resta in carcere

L'uomo che ha ucciso il figlio con una coltellata si era presentato più volte dai Carabinieri in passato per denunciare le violenze subite da Andrea Callegari. Per il Gip deve restare in carcere

Arduino Callegari, da tutti in paese conosciuto come Tonino, l'uomo di 73 anni, che lunedì scorso ha ucciso il figlio Andrea, 41 anni, con una coltellata al petto nella loro abitazione a Banchette, resterà in carcere. Lo ha deciso il gip di Ivrea, Stefania Cugge, che ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dalla legale dell'uomo, avvocato Sara Rore Lazzaro, in virtù della sua anzianità e delle precarie condizioni psicofisiche.

Secondo il gip, che ha fatto propria la tesi del pm Elena D'Aloisio, Callegari sarebbe socialmente pericoloso e potrebbe reiterare il reato. Una dinamica familiare difficile all'origine della coltellata fatale. Callegari ha raccontato di avere ucciso il figlio, noto tossicodipendente, per le sue continue richieste di denaro per acquistare droga e per le percosse che subiva continuamente quando glielo negava. Era stato lo stesso Arduino Callegari, dopo avere sferrato il fendente mortale, a chiamare l'ambulanza e a raccontare ai carabinieri che cosa aveva fatto.

Più volte in passato il Callegari si era presentato in caserma
per denunciare le botte che riceveva dal figlio. L’ultima denuncia è del 16 maggio, poco più di una settimana prima del delitto. Disperato, aveva mostrato ai carabinieri le ferite che il figlio gli aveva procurato. "Non ne posso più", aveva rivelato a chi lo conosceva. Poi qualche giorno dopo l'ennesima lite tra Arduino e Andrea. L'ultima.
 

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