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Cronaca Ivrea

Ivrea, amianto a scuola: "Il Comune poteva fare di più"

Le prime norme che disciplinavano la vendita e l'uso dell'eternit risalgono ai primi anni Novanta. A oggi ancora nulla è stato fatto

Ivrea nel mirino delle inchieste sull'amianto. Non bastava l'indagine sulle morti sospette alla Olivetti. Ora anche le fibre di eternit rinvenute all'interno della pavimentazione dell'asilo Bertolè rischiano di gettare un'ombra oscura sulla città.

Il problema, tuttavia, è ad ampio raggio: molti gli edifici che, costruiti quando l'uso dell'amianto era comune e anzi, addirittura "buona prassi", evidenziano, ora, notevoli problematiche.

Malgrado una norma, emanata nel 1991, abbia vietato la vendita di materiali contenenti amianto e una successiva - del 1994 - abbia disciplinato le misure da adottare in caso di presenza di eternit all'interno degli edifici, la rimozione di tali fibre pericolose spesso passa in secondo piano, scavalcata da altri provvedimenti apparentemente più urgenti.

Le prime segnalazioni in merito al dissesto del pavimento della scuola Bertolè, infatti, risalgono al novembre del 2012, ma nel frattempo nessuno ha mosso un dito. Ora le analisi del laboratorio Apogeo di Moncalieri potranno dire qual'è stata l'effettiva esposizione dei bambini alle fibre di amianto e, da lì, trarre le opportune conclusioni.

Per il consigliere Francesco Comotto, si tratta "dell'assenza di una visione politica inadeguata" in merito al censimento degli edifici pubblici e alla manutenzione degli stessi. "Se invece tale elenco esiste e non si fa nulla - conclude Comotto - la questione è ancora più grave".

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