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Cronaca Alpignano / Via Fornace

Emergenza profughi, ad Alpignano presto nascerà un centro di accoglienza

E' stata individuata come location l'ex hotel Parlapà di via Fornace. Il sindaco Oliva: "Sto facendo di tutto affinché l'arrivo dei profughi non causi un impatto negativo"

L’accoglienza dei profughi è la prima grande emergenza a cui il territorio e il nuovo sindaco di Alpignano dovranno fare i conti nelle prossime settimane. Nel comune arriveranno in totale 250 profughi e la struttura organizzativa si sta mobilitando da giorni. “Ho chiesto alle autorità competenti – dichiara il sindaco Andrea Oliva -  che l’arrivo non sia massivo, ma misurato per non creare preoccupazioni e disagi agli alpignanesi. Alla mia richiesta di un’integrazione calmierata la Prefettura mi ha rassicurato dicendo che lo fa già normalmente”.

La società cooperativa che si è aggiudicata il bando della Prefettura ha individuato nell’ex hotel Parlapà di via Fornace l’edificio da prendere in affitto e da destinare agli stranieri e che dovrà, per questo, essere riadattato. Nel paese di 17mila abitanti nel quale ha chiuso l’ultimo hotel rimasto, il Parlapà appunto, il sindaco l’11 luglio ha scritto ai cittadini per spiegare come si comporterà il Comune nei confronti dei nuovi arrivati e della struttura organizzativa: “Come amministratore, pur non potendo minimamente avere titolo decisionale, mi impegnerò a garantire un’accurata vigilanza, facendomi carico di un costante monitoraggio nei confronti della cooperativa, affinché vengano rispettate tutte le clausole imposte dal capitolato, sia in termini di assistenza sanitaria e servizi, sia in termini di controllo e gestione degli ospiti della struttura”.

Allo stesso tempo il sindaco Oliva ha dato la disponibilità a collaborare con la cooperativa per istituire il cosiddetto “volontariato sociale”, tramite il quale i profughi che lo desiderino possano lavorare a titolo gratuito e fornire un servizio alla comunità. Spiega il sindaco: “Ai cittadini italiani i profughi costano 35euro al giorno, questi soldi vanno alla coop che li gestisce. Controllerò e monitorerò l’accoglienza a 360° anche guardando alla gestione contabile dell’attività della struttura. L’accoglienza deve essere fatta bene e gestita nel modo corretto. La questione è molto grave e non va presa sotto gamba. 17mila abitanti di Alpignano ospiteranno 250 nuove persone che devono essere integrate e per questo i progetti di volontariato sociale saranno per i profughi un modo per ‘sdebitarsi’ dell’accoglienza con opere gratuite a favore della città”

Il sindaco, infine, rassicura i cittadini: “Sto portando avanti tutte le azioni utili e necessarie affinché l’inevitabile arrivo dei profughi sul nostro territorio non causi un impatto negativo, dando adito a spiacevoli tensioni sociali o ad azioni di protesta che vadano oltre la normale dialettica tra le parti”.
 

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