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Cronaca piazza Benefica

Aggressione sul bus 56, passeggero medico "salva" il controllore

Dopo essersi preso un pugno allo sterno da un ragazzo senza il biglietto, un controllore si è sentito male a causa di problemi di salute avuti in passato. Sul bus c'era una dottoressa che è prontamente intervenuta. Portato via dalla polizia l'aggressore ventottenne

Per fortuna sul pullman c'era una dottoressa che è prontamente intervenuta, altrimenti sarebbe potuto andare peggio il pomeriggio di un controllore cinquantenne di Gtt aggredito sul bus della linea 56 poco dopo l'ora di pranzo. 

Con un collega era salito sul mezzo pubblico in piazza Benefica per svolgere il suo lavoro. Quando ha chiesto il biglietto a un ragazzo al fondo del pullman, questo si è alzato dicendo di averlo ma di non averlo timbrato, il che equivale a non esserne in possesso. L'addetto alla clientela ha iniziato quindi a scrivere il verbale, ma è subito nato un diverbio con il ventottenne di origine africana, fino a quando si è passati alle mani. Il giovane ha sferrato un pugno allo sterno del controllore visto che quest'ultimo - svolgendo correttamente il suo lavoro - di evitargli la multa proprio non ci pensava.

Il colpo è stato molto forte, tanto che l'uomo ha perso l'equilibrio e non è caduto solo grazie ad alcuni passeggeri che lo hanno preso in tempo. Avendo avuto problemi di salute in passato, il controllore si è sentito male, ma per sua fortuna sul pullman c'era anche una dottoressa che gli ha prestato soccorso. Con il 56 fermo, alcuni passeggeri hanno impedito al giovane aggressore di dileguarsi e in poco sono arrivati sia alcuni colleghi del dipendente, sia la polizia. Il controllore è stato trasportato dall'ambulanza all'ospedale Martini per accertamenti. 

"A quanto pare neanche la nuova figura giuridica attribuita a quasi tutti gli assistenti alla clientela è sufficiente a scoraggiare queste aggressioni - dice il commissario provinciale dell'Ugl Damiano De Padova -. Riteniamo che solo un drastico cambio di rotta nell'organizzazione del lavoro possa cambiare questa mancanza di rispetto nei confronti di qualunque uomo o donna che indossa una divisa ed effettua un lavoro così delicato. Se invece di due agenti - conclude - ne avesse incontrati tre o quattro?".

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