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Cronaca Vanchiglia / Lungo Po Alessandro Antonelli

Piano di contenimento delle nutrie, no all'abbattimento con armi

Guerra istituzioni-associazioni

Dopo le polemiche delle associazioni animaliste, sul piano di contenimento delle nutrie previsto dalla Città Metropolitana nei prossimi quattro anni, è arrivata puntuale la risposta di Palazzo Civico e dell’ex Provincia.

“Siamo contrari a soluzioni sanguinose per i myocastor coypus – ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune, Alberto Unia - e auspichiamo una riformulazione del piano della Città Metropolitana con l’utilizzo di azioni incruente per il loro contenimento”. Risposta nata dopo la diffusione di due proposte forti: le gabbie di cattura e gli interventi di arma libera.

Allo studio ci sarebbero, invece, metodi alternativi. Dalla sterilizzazione chirurgica a quella chimica, con utilizzo di mangimi addizionati con sostanze che ne impediscano la riproduzione. Anche se quest’ultimo metodo non sembra di facile attuazione.

Il contenimento, inoltre, non riguarderebbe le nutrie torinesi. Per intenderci quelle che dimorano in Vanchiglietta, sulle sponde del Po. In tutta l’ex Provincia, tuttavia, sarebbero circa 10mila gli esemplari, tra Torino e Comuni. Un numero in possibile espansione che preoccupa le istituzioni, in quando la nutria ad elevate densità di popolazione può anche ridurre la presenza delle piante acquatiche. Inoltre è da sempre considerata un animale invasivo.

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