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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il suo conto corrente era il "deposito" delle truffe ai danni di imprenditori e uomini soli

Fermato per riciclaggio dalla polizia

Appena ha prelevato dal suo conto corrente una ingente somma di denaro, in una banca di Torino, gli agenti della Polizia Postale sono entrati in azione, fermando un 30enne di nazionalità nigeriana.

Quel conto corrente, infatti, da tempo era oggetto di controlli da parte degli investigatori - in sinergia con Poste Italiane - e lo sapeva perfettamente il 30enne, che ha subito cercato di interrompere le operazioni per evitare guai.

Ma gli inquirenti volevano vederci chiaro, visto che in poco tempo era riuscito a raggranellare ben 140mila euro: per loro è tutto frutto di truffe, in particolar modo nella compravendita di materiale plastico. Ma non solo.

Il modus operandi

Per la polizia, le truffe erano tutte consumate all’estero da persone che si presentavano come imprenditori italiani e incassavano dai numerosi acquirenti l’acconto del 10% sul valore della merce, per poi dileguarsi. Le somme venivano quindi versate su conti correnti italiani e immediatamente prelevate dai titolari dei depositi. 

Le "truffe affettive"

Le indagini hanno fatto capire come altre somme, oggetto di riciclaggio, erano invece il profitto di tante "truffe affettive" consumate nel Nord Europa.

Prima venivano architettate delle relazioni sentimentali "a distanza" con le vittime di turno, attraverso social e chat di incontri. Poi, quando si era creata la giusta complicità fra le parti, si chiedevano soldi che, quasi puntualmente venivano inviati.

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