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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ivrea

Cercano di truffare le banche toscane utilizzando documenti falsi di persone residenti nel Torinese

Arrestati dai carabinieri

Hanno provato a effettuare un prelievo ad uno sportello di una banca di Firenze, utilizzando un documento falso con i dati reali, però, di un correntista della stessa banca, residente a Ivrea.

E' quanto hanno scoperto nella giornata di ieri, giovedì 28 maggio 2020, i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Firenze e della stazione di Campo di Marte, riuscendo ad arrestare due uomini originari della provincia di Napoli.

A permettere l'arresto è stato il direttore della filiale dove si è presentato uno dei due truffatori, insospettito dell'insolita richiesta: ritirare allo sportello denaro contante dal proprio conto. Operazione che, solitamente, si può effettuare tramite un normale bancomat.

E così decide di chiamare i carabinieri, con i militari che hanno atteso il momento in cui il truffatore avesse messo piede nella banca per l'appuntamento. 

Terminato l'appuntamento, nel momento in cui è uscito è stato fermato e controllato: l'uomo, classe 1982, ha esibito il documento utilizzato per il tentativo di prelievo. Ovvero quello dell'uomo residente a Ivrea, seppur con la foto del 38enne. 

Anche il complice, classe 1972, che aspettava in macchina per una veloce fuga, è stato fermato dai militari, con l'auto subito perquisita: dentro sono stati trovati 8mila euro in contanti, cinque carte d’identità e tessere sanitarie, tutte risultate false e intestate ad altre persone, tutte residenti in provincia di Torino.

Da successivi accertamenti, è emerso come i due abbiano commesso altre truffe con analogo modus operandi in banche di Firenze, Prato e Pisa.

Il denaro e i documenti rinvenuti sono stati sequestrati, mentre i due sono stati arrestati per "truffa", "sostituzione di persona" e "possesso di documenti falsi": ora si trovano nel carcere di Firenze-Sollicciano.

Le indagini sono ancora in corso e sono mirate a cercare ulteriori complici e, allo stesso tempo, capire se i due abbiano commesso altre truffe simili.

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