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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ciriè / Piazzale Stazione, 1

Il pusher con il nome d'arte spacciava hashish e marijuana alla stazione: arrestato

Di giorno e di sera

Si faceva chiamare "Sballo Stazione". Perché quello che vendeva, ovvero la droga, faceva davvero "sballare". Ma, soprattutto, perchè nella maggior parte dei casi la smerciava alla stazione ferroviaria di Ciriè della linea Gtt SfmA “Torino-Ceres”, in piazzale Stazione 1.

E ora quel 20enne di San Maurizio Canavese, operaio di professione ma dedito allo spaccio di hashish e marijuana, è stato arrestato dai carabinieri di Leini per detenzione e spaccio di droga: ora si trova in carcere a Ivrea, in attesa della direttissima.

Tutto nasce qualche settimana fa, quando i carabinieri di Leini iniziano una indagine sul consumo di droga nella loro cittadina. I pedinamenti di diverse persone portano sempre lì, alla stazione di Ciriè, dove sabato 3 novembre riescono a controllare un uomo residente a Leini, trovato in possesso di 3 grammi di hashish. 

Dalla perquisizione del suo cellulare, ed in particolare di Whatsapp, emerge un fitto scambio di messaggi con un contatto salvato come “Sballo Stazione”.

San Maurizio Cirie droga Watsapp Sballo Stazione 5 novembre 18

Nella serata di lunedì 5 novembre, i carabinieri riescono finalmente a perquisire l’alloggio del giovane, trovando all’interno quasi 2 chilogrammi delle due sostanze, già suddivise in dosi, quasi tutte della stessa grammatura, pronte per essere vendute. Ma anche 300 euro in contanti, provento dello spaccio. Così come dei panetti di hashish con sopra stampata la "Z", come la famosa firma di Zorro. 

Dal controllo dei messaggi Whatsapp del 20enne emergono una serie infinita di chat e di appuntamenti. Sempre in posti diversi. Come la stazione di Ciriè, ma anche un giornalaio, un bar di altre cittadine. 

E persino l’indirizzo di un altro alloggio, sempre a San Maurizio, che poi si scoprirà essere quello della sorella. La stessa, alla vista dei carabinieri, ha subito consegnato la bellezza di 8.200 euro in contanti, chiarendo subito come fossero tutti del fratello e di come non avesse mai capito come fosse riuscito a racimolarli. 

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