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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ciriè / Via Battitore

"In pronto nessuna distinzione tra pazienti Covid e non Covid": sindacati e politica vogliono una inchiesta

La replica: "Garantiti percorsi differenziati"

Al pronto soccorso dell'ospedale di Ciriè non ci sarebbero distinzioni tra pazienti affetti o non contagiati dal Coronavirus. Ha fatto scalpore il servizio giornalistico realizzato dal Tg2 e che ha denunciato l’assenza di separazioni tra i malati nel pronto soccorso di via Battitore.

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, ora chiede l’apertura immediata di una inchiesta “da parte della Regione e dell’Unità di Crisi. Se confermata, si creerebbe una enorme criticità dal punto di vista sanitario e della sicurezza. Si tratterebbe di una situazione intollerabile e incomprensibile, ancora di più oggi che siamo a quasi un mese mezzo dall’inizio delle emergenze e certe regole e procedure base per la separazione dei casi infetti dovrebbero essere già state metabolizzate da tempo da chi dirige le strutture sanitarie pubbliche”.

Per il sindacato, inoltre, ci sarebbero anche undici operatori del Dea di Ciriè a casa in quarantena perché contagiati dal Covid. “Nonostante una così grande carenza di personale, avvenuta loro malgrado e non vogliamo pensare sia a causa della perenne mancanza di protezioni, l’Azienda, che ovviamente è informata, non ha provveduto in alcun modo a sostituirli. Creando così un’enorme necessità di personale visto che i presenti sono allo stremo. Un comportamento inaccettabile”, denuncia il segretario regionale Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri.

Marco Bussone, presidente dell’Uncem (Unioni nazionale comuni comunità enti montani), esige un chiarimento: “Un fatto denunciato da sindacati di medici e infermieri, sul quale serve una commissione di verifica che deve essere avviata dall’Asl di riferimento”.

Francesca Bonomo, deputata del Pd, pensa non sia accettabile “quanto successo a Cirié. Il direttore generale dell’azienda sanitaria locale, Lorenzo Ardissone, spieghi quanto sta accadendo all’interno del nosocomio di via Battitore. La tutela del personale sanitario e dei pazienti viene prima di tutto ma continuiamo a ribadire l’importanza dei tamponi, che sono ancora troppo pochi. Capiamo la situazione di criticità in seguito alla presa in carico di numerosi pazienti arrivati nelle ultime ore dalle case di riposo del Ciriacese e delle Valli di Lanzo, ma non è accettabile che le ambulanze vengano utilizzate come sale di aspetto e che non ci siano percorsi differenziati per i pazienti negativi al Covid-19”.

La replica dell'Asl To4

L’Asl To4 inizia a fare chiarezza sui fatti. Per Paolo Franzese, direttore della Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza, “l’organizzazione del pronto soccorso è stata riprogrammata per l’emergenza da Covid-19, garantendo la separazione degli utenti Covid e non Covid. Sono state previste aree di gestione dei pazienti intettivi e non infettivi separate, con operatori dedicati a ciascun settore. La struttura del pronto è dotata di un unico corridoio centrale di rapido transito che unisce i diversi settori, pertanto esiste una porzione di percorso condiviso nel quale devono poter transitare sia pazienti infetti, o sospetti tali, sia pazienti non infetti. Laddove non sia possibile la modifica architettonica, come in questo caso, è stato elaborato un progetto logistico che garantisce la percorrenza della breve porzione di percorso condiviso da una sola tipologia di paziente per volta".

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