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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Polizia Postale, attività 2019: aumentano le truffe romantiche, i casi di diffamazione e i ricatti online 

Il resoconto del 2019 dell’attività della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle D’Aosta  

Aumenta la criminalità informatica e aumentano le operazioni svolte dagli agenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle D’Aosta. Nel 2019 l'azione istituzionale ha consentito di registrare il dato di 538 tra indagati in stato di libertà e tratti in arresto, esito complessivo delle operazioni svolte negli specifici ed eterogenei settori di interesse. Qui di seguito alcuni dati relativi all’attività del 2019.

Pedopornografia online 

Nell’anno in corso sono state indagate, nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online, in totale 650 persone di cui 42 nell’ambito del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Per i medesimi reati sono stati eseguiti due arresti. Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 soggetti, 20 dei quali nel territorio piemontese. Un fenomeno particolarmente insidioso che ha fatto breccia tra giovani e giovanissimi è rappresentato dagli stickers, fenomeno in crescente diffusione, che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Attualmente sono stati rilevati 7 casi di stickers conclusisi con altrettanti minori indagati per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico; uno di questi casi è stato trattato dal Compartimento di Torino ed ha condotto al deferimento all’Autorità giudiziaria di un minore.

Operazione “Lost net”

Sono stati eseguiti sul territorio nazionale 11 decreti di perquisizione personali e domiciliari emessi dalla Procura della Repubblica di Torino, volti ad identificare utenti italiani che si sono resi responsabili dei reati di divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico perpetrati in rete. L’attività sotto copertura si è svolta prevalentemente su circuiti del darkweb, ove è stata riscontrata la presenza di canali trattanti specifiche tematiche. Nel corso della perquisizione informatica è stato rinvenuto ingente quantitativo di materiale pedopornografico. L’attività si è conclusa con 6 denunciati e 5 arrestati. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati individuati 46.077 siti internet, di cui 2.287 inseriti in black list ed oscurati in quanto presentavano contenuti pedopornografici.

Reati contro la persona

Nell’ambito dei reati contro la persona perpetrati sul web, dal mese di gennaio ad oggi, sono state indagate 288 persone, per aver commesso estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network. Risultano in costante aumento le diffamazioni on line, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2426 i casi trattati e 738 le persone indagate delle quali 101 nel contesto Piemontese. Sono stati segnalati 514 casi di ricatto on line dall’inizio dell’anno. Una particolare rilevanza ha assunto l’attività di contrasto al revenge porn, un fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 le persone indagate. I dati non rispecchiano la gravità e l’estensione del fenomeno, a causa della ritrosia a denunciare di molte persone. Grande impegno è stato profuso al contrasto dei reati d’incitamento all’odio: sono oltre 2000 gli spazi virtuali monitorati nel 2019 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra.

Si registra la continua crescita delle truffe on line: nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3620 persone sul territorio Nazionale, delle quali 258 su iniziativa del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta. Sempre più sofisticate sono state le condotte fraudolente commesse sulle piattaforme di e-commerce.
Sono aumentate le cosiddette truffe romantiche, che vedono come vittime delle donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni, circuite da uomini conosciuti in rete e indotte con stratagemmi sentimentali a versare ingenti somme di denaro a truffatori senza scrupoli.
Si è evidenziato un significativo aumento del fenomeno delle truffe legate al trading online: molti utenti della rete, allettati dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti “sicuri”, sono caduti nella rete di abili truffatori e finti intermediari finanziari investendo centinaia di migliaia di euro. 50 le indagini aperte sul territorio Torinese.

Casi di attacchi informatici

Di evidente incremento è l’attività di contrasto alla minaccia cyber svolta dal Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.), attestata dal rilevante aumento del numero di alert diramati alle infrastrutture critiche nazionali che, rispetto al 2018, ha visto un aumento di oltre il 30%, sino a raggiungere 82.484 alert. La tempestiva condivisione dei c.d. “indicatori di compromissione” dei sistemi informatici con i fornitori di servizi pubblici essenziali ha consentito di rafforzare gli strumenti volti alla protezione della sicurezza informatica, garantita anche dalla costante attività di monitoraggio in contesti di interesse. Il C.N.A.I.P.I.C. - Centro Nazionale Anticrimine Informatico nell’ambito del complessivo Sistema Informativo Nazionale per il Contrasto al Cyber Crime, progetto SINC3, ha gestito complessivi 1181 attacchi cyber significativi, di cui:

•    243 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale;
•    938 attacchi informatici diretti verso aziende sensibili e pubbliche amministrazioni locali;
•    79 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “High Tech Crime Emergency”.

20 dei casi sopra esposti sono stati trattati dal gruppo NOSC (Nucleo Operativo per la Sicurezza Cibernetica) del Compartimento di Torino. Tra le attività investigative condotte, in tale ambito, si segnalano 155 indagini avviate nel 2019 per un totale di 117 persone indagate su tutto il territorio nazionale.

Cyberterrorismo

L’attività, funzionale al contrasto dei fenomeni di radicalizzazione e cyberterrorismo, ha portato al monitoraggio di oltre 32.170 spazi web ed alla rimozione di centinaia di contenuti. Il Compartimento di Torino ha proceduto a monitorare 150 canali, 10 piattaforme di messaggistica nonché oltre 90 soggetti radicalizzati. L’attività sotto copertura degli investigatori Torinesi ha consentito di deferire all’Autorità giudiziaria due minori responsabili di propaganda jihadista su canali telegram; gli stessi sono attualmente destinatari di provvedimenti finalizzati ad un percorso di rieducazione.

Financial cybercrime 

Con riferimento al financial cybercrime, le statistiche dell’anno in corso fanno registrare ben 4930 casi a livello nazionale. Il fenomeno del phishing, finalizzato alla captazione illecita di codici personali e dati sensibili, conosce un notevole aumento soprattutto attraverso il ricorso a malware e siti-clone. In aumento, tuttavia, sono anche i casi riguardanti il “Vishing” (phishing vocale) e “Smishing” (phishing attraverso messaggi ed sms). La violazione dei sistemi bancari di privati ed imprese vede un aumento nel ricorso alle tecniche criminali del cosiddetto Sim-Swap. Nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme provento di frode informatica, soprattutto perché inviate verso paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilità della piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, nell’anno 2019, la Specialità ha potuto bloccare e recuperare alla fonte, su una movimentazione di 18.763.446 euro, ben 13.544.042 euro.

Con riferimento al fenomeno del cyber-riciclaggio, di rilievo è la recente operazione internazionale denominata “Emma5”, coordinata dal Servizio Polizia Postale con la collaborazione di 24 Paesi Europei e di Europol, volta a identificare i c.d. “money mules”, primi destinatari delle somme provenienti da frodi informatiche e campagne di phishing, che offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti e/o carte di credito, sui quali vengono poi accreditate le somme illecitamente acquisite. L’operazione in parola ha consentito sul territorio nazionale di identificare e denunciare 170 money mules.

Nel settore del BEC e CEO Fraud il Compartimento Piemonte e Valle D’Aosta ha indagato 61 soggetti, 14 dei quali sono stati tratti in arresto. Si segnala un’operazione eseguita congiuntamente alla Polizia Postale di Napoli, coordinata dal Servizio centrale, ai danni di un’azienda campana operante nel settore della commercializzazione di gas industriale, per un importo di 236.000 euro, trasferito dal conto corrente della vittima a saldo di una fattura commerciale, ad un diverso conto, in uso ai cyber criminali che si erano sostituiti al reale partner d’affari. Un'ulteriore operazione, eseguita dalla Polizia Postale di Torino, ha condotto all’arresto di due uomini, autori di due distinti episodi di reato, recuperando complessivamente oltre 380mila euro di profitti illeciti. 

Nel settore del contrasto alla pirateria informatica ragguardevoli successi sono stati ottenuti nell’anno in corso dalla Specialità. A livello nazionale, con l’Operazione Eclissi, il Servizio Polizia Postale ha messo a segno la più vasta operazione di polizia mai condotta nel settore del contrasto al fenomeno delle IPTV illegali. Significativi i numeri complessivi relativi sia alle persone coinvolte, circa 5.000.000 utenti solo in Italia; sia alle Iptv bloccate, 30, per un volume di affari stimato di oltre 2 milioni di euro al mese, che hanno portato all’individuazione di circa 200 tra conti PayPal, postepay, conti correnti bancari e wallet bit coin, tuttora oggetto di indagine. Inoltre sono stati sequestrati oltre 200 Server e 80 domini e sono state effettuate 20 perquisizioni in tutta Europa presso sedi di società e provider.
 

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