Dipendente Amiat muore in ospedale: sale l'allarme legionella
Bonifica a scopo preventivo di tubature e docce
Per il momento non c’è nessun allarme. E, come precisato dalla stessa Amiat, è in corso una igienizzazione degli ambienti a scopo cautelativo e preventivo.
Ma un dipendente della società che si occupa della raccolta rifiuti potrebbe essere morto nei giorni scorsi per legionella.
I condizionali del caso sono più che d’obbligo, visto che l’autopsia è stata eseguita giovedì sul corpo di Angelo Melis, 60enne di Bra ma che lavorava a Torino: l’uomo è morto all’ospedale di Alba e per ora c’è massimo riserbo sulle cause, nonostante il diffondersi di voci che a causarne la morte sia stata proprio la legionella.
I sindacati vogliono però vederci chiaro: “Abbiamo appreso, quasi per caso, degli interventi manutentivi eseguiti presso il deposito di via Giordano Bruno e ci risulta che in questi giorni due spogliatoi del deposito siano stati addirittura chiusi. Riteniamo che anche si fosse trattato esclusivamente di interventi cautelativi, l’azienda avrebbe dovuto informarci e informare i lavoratori”.
Amiat, per ora, ha eseguito interventi sulle tubature e ha chiesto ai dipendenti di non usare le docce e lo spogliatoi solitamente usati dal dipendente morto.
Che cos’è la legionellosi
E’ una malattia infettiva che colpisce l’apparato respiratorio ed è causata dal batterio Legionella, che si annida nell'acqua e si trasmette attraverso l'acqua nebulizzata, per inalazione.
Il batterio predilige le temperature elevate, dai 25 ai 55 °C.
Come spiegato sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità, "le goccioline si possono formare sia spruzzando l'acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide".
I sintomi spaziano dalla febbre alle difficoltà respiratorie, fino alla polmonite.