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Cronaca Aurora

Furti in appartamenti (uno in diretta su smartphone), nei negozi e di corrente: 7 arresti

Nelle ultime ore i carabinieri di Torino hanno arrestato 7 persone (età media 23 anni) responsabili, a vario titolo, di furto e tentato furto. In borgata Aurora due ladri hanno sfondato la porta dell’alloggio e sono fuggiti con il bottino, ma sono subito stati acciuffati grazie alle telecamere installate dal proprietario nell’appartamento che si è accorto del furto in diretta sul suo smartphone (video dell’ingresso dei ladri nell’alloggio).

Sempre nel quartiere Aurora un disoccupato italiano di 36 anni, residente a Rivoli, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile per il furto di 4 copricerchi dalle ruote di un’autovettura parcheggiata in via Oropa.  

A Pino Torinese un italiano di 23 anni del posto ha rotto il vetro di una finestra ed è entrato in una casa per rubare un decespugliatore e una pompa ad immersione, senza riuscire nell’intento, per il tempestivo intervento dei carabinieri avvisati dal proprietario. Il 23enne è stato arrestato per tentato furto e collocato ai domiciliari.

Un altro giovane ha rubato 800 euro di capi d’abbigliamento da Zara, nel centro commerciale Le Gru a Grugliasco, ma è stato fermato da un addetto alla sicurezza e consegnato ai carabinieri. Il ladro, un marocchino di 20 anni residente a Torino, è stato arrestato per furto e collocato ai domiciliari.

 Un italiano di 24 anni, residente a Torino, è stato arrestato per furto dopo aver rubato una collana a un ragazzo all’interno della Discoteca “Club 84”. Il giovane è stato visto da altri clienti che hanno avvisato la sicurezza del locale. È stato chiesto l’intervento dei carabinieri della Stazione San Salvario che hanno fermato il ladro e recuperato la collana.

 Chiuso laboratorio clandestino di abbigliamento 

Un cittadino della Guinea di 21 anni, venditore ambulante residente a Torino, è stato arrestato per furto di energia elettrica e denunciato per contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi di brevetti, modelli e disegni e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”. Il suo laboratorio clandestino di abbigliamento era collegato alla rete pubblica con un impianto "fai da te" e il giovane vendeva e confezionava capi d’abbigliamento falsificati delle migliori marche. Durante l’intervento sono stati sequestrati centinaia di loghi ed etichette che venivano applicate su giubbotti borse e altri indumenti.

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