Una impresa commerciale dietro alla società di calcio: evasione da 500mila euro
Il presidente: "Chiariremo tutto"
Dietro alla società calcistica, una vera e propria impresa commerciale. Almeno secondo gli uomini della Guardia di Finanza della tenenza di Lanzo, che nel giugno scorso, spulciando i libri contabili del Cirié Calcio - storico sodalizio che da poco ha festeggiato i primi 70 anni di attività - ha scoperto, dopo aver incrociato i dati emersi dall’analisi dei rapporti economico-commerciali tra la società, sponsor ed altri soggetti economici, una evasione fiscale non di poco conto, che sfiora i 500mila euro.
Le "Fiamme Gialle" avevano deciso di prendere in esame le modalità di gestione della società sportiva nonché degli impianti sportivi comunali, che hanno sede in via Biaune 101, dove in prevalenza si svolge l'atitività del settore giovanile, e in via Grande Torino 12, dove invece si giocano le partite della prima squadra, militante in Seconda Categoria.
Tutto deriva da un controllo sulla verifica dei requisiti necessari per poter usufruire del regime contabile riservato proprio alle associazioni che effettuano anche attività di natura commerciale.
I finanzieri hanno accertato come si fossero verificate diverse anomalie contabili. Dall’omessa tenuta del libro soci all’assenza dei verbali relativi all’assemblea degli stessi. Fino alle inadempienze e alle altre prescrizioni alle quali le realtà dell’associazionismo sportivo si devono attenere per rientrare nella speciale previsione normativa.
"Sicuramente sono state commesse delle irregolarità di carattere burocratico, per ingenuità - commenta il presidente del Cirié Calcio, Riccardo Savant Levet - Ma se si pone il dubbio che una società calcistica che fa Seconda Categoria, che rientra nelle associazioni sportive dilettantistiche, possa essere una impresa commerciale, allora il calcio dilettantistico è destinato a chiudere al termine di questa stagione sportiva. A giugno sono stati effettuati dei controlli da parte degli uomini della Guardia di Finanza, che hanno riscontrato delle irregolarità nella gestione societaria dal loro punto di vista, dato che per la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la Lega Nazionale Dilettanti non siamo tenuti ad avere un registro soci, dato che i tesseramenti sono tutti nei database della Federazione. Siamo una società che ogni anno incassa circa 35mila euro dal settore giovanile e altrettanti dalla biglietteria. In un anno, però, abbiamo spese per 110mila euro, tra ammodernamenti, pagamenti per tesseramenti dei 300 giocatori e di 150 dirigenti, iscrizioni delle 22 squadre e la quota annuale per gli arbitri. La parte mancante, che ogni anno si aggira sui 40mila euro, vengono trovati dalla dirigenza attraverso sponsorizzazioni, dato che non abbiamo un bar societario e non forniamo altri servizi, come può essere un Estate Ragazzi al termine della scuola e che permetterebbe di avere altre entrate. Ho massima fiducia nella Finanza e nei controlli che a breve farà l'Agenzia delle Entrate, dato che stiamo finendo di portare tutto il materiale che ci hanno chiesto per dimostrare la nostra non colpevolezza".