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Cronaca Venaria Reale / Via Gaetano Amati, 15

Prova ad uccidere il figlio con un mix di farmaci nel biberon: la madre è stata arrestata

Era in stato di fermo in ospedale

E' stata arrestata la madre di 42 anni che venerdì scorso, 15 novembre 2019, ha tentato di uccidere il figlio di soli 14 mesi facendogli ingerire, con il biberon, un mix di latte, psicofarmaci e gocce di candeggina

Il pm di Ivrea, Alessandro Gallo, ha disposto la custodia cautelare in carcere della donna (che da un paio di anni combatte con una brutta depressione, ndr) dopo che fino a ieri si trovava in stato di fermo nel repartino dell'ospedale Maria Vittoria, dove era stata portata d'urgenza quello stesso giorno, dopo aver ingerito  un mix di farmaci - quelle stesse medicine che dovevano aiutarla a guarire e che invece ha utilizzato per cercare di uccidere il suo piccolo - e anche della candeggina, prima di talgiarsi

Ieri mattina, lunedì 18 novembre 2019, era stata ascoltata dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Torino per decidere la convalida dell’arresto stesso. La 42enne, difesa dall’avvocato Vittorio Pesavento, si era avvalsa della facoltà di non rispondere.

Dopo aver superato un piccolo problema legato alle compente giuridiche del procedimento - il tribunale di Torino è intervenuto in quanto la donna si trova nel repartino del Maria Vittoria, che è di propria competenza. Ma gli avvenimenti sono successi a Venaria, che invece è di giurisdizione del tribunale di Ivrea - questa mattina la 42enne è stata portata in carcere a Ivrea con l'accusa di tentato omicidio.

Nel frattempo, a Venaria, sulle saracinesche del bar di via Amati gestito dal padre del piccolo, sono comparsi messaggi, assieme a tanti palloncini colorati, che amici e conoscenti hanno voluto mettere per solidarietà e vicinanza. 

“Ti aspettiamo a casa”, “Torna presto” e “Siamo tutti con voi”. Questi i messaggi che hanno adornato le serrande del bar. 

E le notizie che trapelano dall’ospedale Regina Margherita sono ottimistiche per il piccolo. Il bimbo è ancora ricoverato, per monitorare le sue condizioni e, soprattutto, per controllare che le sostanze parzialmente ingerite non abbiano arrecato danni. Ma le sue condizioni sono in netto miglioramento. 

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