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Cronaca

Tredicenne violentata, l’accusa della Diocesi: “Sciacallaggio mediatico”

Accuse da parte della Diocesi di Torino per come è stata affrontata la vicenda della ragazzina violentata nel quartiere Falchera da coetanei. "Il rispetto per i minori? E per le famiglie? Si va solo alla ricerca dei dettagli piccanti"

“Sciacallaggio mediatico”. Questo il commento della Diocesi di Torino su come certa stampa ha affrontato il delicato tema della violenza sessuale ai danni di una ragazzina di tredici anni, da parte di suoi coetanei, andata avanti per mesi nel quartiere Falchera.

La Diocesi condanna la caccia ai ragazzini, braccati dai microfoni di certi giornalisti che non pongono attenzione ed equilibrio verso i minori coinvolti, tutto per avere dettagli sul “lato piccante” della storia, sui particolari morbosi. “E il rispetto per i minori? - si chiedono - E il doveroso riserbo sulle famiglie? Carta straccia: come carta straccia sembra essere quella Carta di Treviso che disciplina gli obblighi dei giornalisti verso i minori”.

Parole dure nei confronti di chi informa la gente sui fatti che avvengono in città, ma che non vogliono togliere l’attenzione su quel che è accaduto nel quartiere Falchera e che capita, seppur in altro modo, in troppe occasioni quotidiane. “Viene da pensare, e con amarezza - dicono dalla Diocesi -, per esempio alla solitudine con cui vivono spesso i nostri adolescenti e agli esempi non certo edificanti che in tale materia ricevono dagli adulti, dalla rete e dalla cultura permissiva dominante. Non si tratta di cercare colpevoli ma di fare un serio esame di coscienza che coinvolge tutti e se mai ricerca alleanze educative concrete ed efficaci che chiamino insieme la famiglia, la scuola, la parrocchia, i servizi per minori e le associazioni giovanili. Tutte queste realtà - concludono - operano magari anche con impegno nel loro ambito ma restano troppo isolate e ricercano poco quella sinergia necessaria a promuovere una rete di sostegno che sappia comunicare ai ragazzi, con un costante ascolto e dialogo,orientamenti e testimonianze eticamente corrette e positive,convergenti e appropriate alle loro esigenze di crescita”.

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