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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ultimo giorno di scuola all'aperto: la proposta del comune di Giaveno

Gli allievi e gli insegnanti potranno salutarsi di persona. Ovviamente in sicurezza

Mercoledì 10 giugno sarà l'ultimo giorno di scuola a Torino e in Piemonte. Ma quest'anno il "gran finale" sarà diverso. L'emergenza sanitaria ha costretto alla didattica online e bambini, ragazzi e genitori, loro malgrado, hanno dovuto adeguarsi. Tuttavia a Giaveno si sta pensando, in qualche modo, di concludere l'anno scolastico in presenza, all'aperto e in sicurezza. L'amministrazione comunale ha proposto alle scuole, in particolare alle classi dell'ultimo anno di Infanzia, Primaria e Secondaria di I° grado, un momento finale di saluto, mettendo a disposizione un'area esterna in cui incontrarsi, per salutarsi e vivere le emozioni dell'ultimo giorno di scuola. 

“Insieme al sindaco, - ha dichiarato l'assessore  Anna Cataldo - intendiamo proporre alle scuole, dando per acquisita la disponibilità degli insegnanti, di dirigenti e responsabili, la realizzazione di un momento finale di saluto in presenza, agli studenti e allievi dell’ultimo anno dei vari gradi di istruzione presenti in Giaveno. Un momento nel quale questo Comune, unitamente al mondo della scuola, saluterà i propri giovani offrendo, ne sono certa, un segnale di gioia, speranza e condivisione. È per questo che sono certa di poter contare sulla disponibilità e collaborazione di dirigenti scolastici e insegnanti, nell’organizzare in piena sicurezza questo momento, trasformando in azione concreta le molte idee e parole sentite in questi mesi.”

L’ipotesi è quella di realizzare l’iniziativa all’aperto nelle ultime due giornate di scuola, probabilmente presso lo Stadio Torta, per riuscire a gestire questo momento nel pieno rispetto delle misure di sicurezza previste.

“Ho sostenuto la proposta dell’Assessore Cataldo – ha aggiunto il primo cittadino Carlo Giacone – perché in più occasioni ci siamo confrontati e abbiamo percepito la volontà di fare qualcosa di concreto nel restituire un po’ di socialità ai nostri bambini. Questi mesi di distanza obbligata lasceranno in ognuno di noi un vuoto di emozioni controverse che difficilmente sapremo colmare, senza una ferma volontà da parte di tutte le istituzioni, nel perseguire un po’ di normalità per famiglie e giovani che frequentano le nostre scuole.”
 

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