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Domenica, 28 Aprile 2024
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Tensioni, scontri e polemiche al corteo per il 25 aprile: a far discutere è una bandiera della Nato...

Nell'anno della partecipazione record

Doveva essere un'occasione di distensione e invece si è trasformato nell'ennesimo episodio di tensione, di spaccatura.

Il corteo per celebrare il 25 aprile, Festa di Liberazione, andato in scena ieri sera, lunedì 24 aprile 2023, ha visto migliaia di persone (una partecipazione molto sentita: in tanti parlano di record) per le vie di Torino per un percorso partito da piazza Arbarello e, dopo aver percorso via Pietro Micca e via Cernaia, è arrivato in piazza Castello, dove era allestito il palco per le autorità e i discorsi istituzionali.

Tensione e scontri a metà percorso, quando sono apparse le bandiere della Nato, dell'Iran, di Israele e dell'Ucraina. A sventolarle c'era anche il consigliere comunale Silvio Viale: "Ci sono troppi putiniani, filo Kirill, nostalgici dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia nei cortei del 25 aprile. A Torino abbiamo portato le bandiere della Nato, dell’Europa, di Ucraina e Iran, oltre a quella di Israele in omaggio alla Brigata Ebraica e siamo sfilati dietro il gonfalone della Fiap, la Federazione italiana associazioni partigiane. Durante il corteo stati insultati da singoli esponenti di Rifondazione Comunista & dintorni, ma è alla fine che un centinaio di ”putinisti” hano tentato di aggredirci. Sappiano che la libertà non ha prezzo e che sono fortunati di vivere, nonostante tutto, in Italia protetti dallo scudo della Nato. Quello scudo che Svezia e Finlandia hanno chiesto per evitare di finire sotto i carri armati dell’ex Patto di Varsavia", spiega Viale.

Di qui i cori "Fuori la Nato dal corteo", preludio agli insulti contro lo stesso Viale e a chi era con lui. Qualcuno ha pure provato a strappare quei drappi, dando così origine a una colluttazione. La polizia è dovuta intervenire per placare gli animi. 

La solidarietà di Potere al Popolo verso gli aggrediti

Potere al Popolo ha voluto manifestare la propria "solidarietà alle compagne e ai compagni manganellati ieri sera a Torino dalla polizia perché determinati a non cedere alle provocazioni di vedere, per il secondo anno di fila, bandiere della Nato alla fiaccolata istituzionale della vigilia del 25 aprile. L’esplicita presenza dei simboli dell’istituzione guerrafondaia per eccellenza, di un Occidente che cerca disperatamente di non perdere il dominio globale guadagnato con secoli di colonialismo, è solo l’ultima manifestazione di una modalità di celebrare la Resistenza da parte della sinistra “democratica”, puramente di facciata e funzionale solo a legittimarsi come alternativa alle destre brutte e cattive, ma privata di ogni connessione con una reale prospettiva di lotta alla guerra, al capitalismo, al nazifascismo nelle sue vecchie e nuove forme. Oggi si può dunque ricordare la Resistenza mentre si inviano le armi all’Ucraina e si legittimano i nazisti del battaglione Azov pur di serrare i ranghi a difesa di un euroatlantismo che oggi rappresenta la principale minaccia contro l’umanità, contro ogni tentativo di lavorare a veri negoziati di pace. Davanti a questa celebrazione della guerra e dell’imperialismo dietro le insegne della Resistenza, ribellarsi è giusto e bene hanno fatto i compagni a mostrare che non tutti sono pronti ad accettare questa sanguinosa ipocrisia. A loro va tutta la nostra solidarietà, per un 25 aprile che indichi la strada della pace e della lotta al nazifascismo e alla barbarie imperialista".

Lo Russo: "Ricordare i valori, mantenere viva la memoria" 

La fiaccolata è stata un successo senza precedenti, come già rimarcato. In testa l'Anpi, l'Amministrazione comunale al gran completo, il partigiano 104enne Bruno Segre, l'assessore regionale Andrea Tronzano, la comunità ebraica, sindacati e parlamentari e consiglieri regionali di centrosinistra.

"Tantissime torinesi e tantissimi torinesi alla tradizionale fiaccolata alla vigilia della Festa della Liberazione a ribadire per le strade e nelle piazze l'importanza dei valori che stanno alla base di questa celebrazione. Valori per cui ragazze e ragazzi hanno combattuto e dato la vita, per garantire a noi un futuro di libertà e democrazia. Abbiamo il dovere di tenere viva la memoria e contribuire a rafforzare e diffondere quei valori, per creare un un mondo che possa guardare al domani con la cultura della tolleranza e il rispetto delle diversità", ha ricordato il sindaco Stefano Lo Russo. 

Torino corteo fiaccolata tensioni 25 aprile 24 aprile 2023

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