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Piemonte arancione, ma è possibile raggiungere le seconde case fuori comune e fuori regione

I chiarimenti del Governo

Il Governo fa un passo indietro sulle seconde case e chiarisce. In zona arancione infatti - così come in zona gialla o rossa -, contrariamente a quanto si percepiva dal Dpcm del 14 gennaio in materia di "spostamenti", sarà possibile recarsi nelle seconde case anche fuori comune e addirittura fuori regione. I piemontesi con casa in montagna o al mare - ovunque esse si trovino - potranno dunque, nei fine settimana e non, spostarsi senza patemi. E potranno sempre fare ritorno nella propria residenza, domicilio o abitazione.

Validi gli spostamenti anche verso le case in affitto

A patto che nello spostamento sia coinvolto un solo nucleo famigliare. Sarà valido lo spostamento anche verso le case in affitto, ma alle forze dell'ordine, in caso di controllo, bisognerà mostrare copia del contratto. Una buona notizia questa per le famiglie, preoccupate fino a pochi giorni fa di non poter sfruttare la abitazioni "fuori porta", e che ora potranno trascorrere almeno i fine settimana, via dalla città. Soprattutto in vista delle vacanze di Carnevale - dal 13 al 17 febbraio - previste dal calendario scolastico. Anche se gli impianti sciistici restano chiusi infatti, restano permesse altre attività all'aperto quali le ciaspolate, lo sci alpinismo, le discese sul bob o le semplici camminate. 

Una boccata d'ossigeno per le valli

Una buona notizia anche e soprattutto per le località di montagna nel Torinese per esempio le cui attività commerciali, in questo modo, avrannno garantito un po' di ossigeno. Ne è lieto il sindaco di Sestriere, Gianni Poncet che ribadisce come "far ripartire l'economia sia fondamentale", mentre il primo cittadino di Pragelato e assessore alla Comunicazione dell'Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, Giorgio Merlo, spinge per tentare di risollevare una stagione invernale già compromessa per quasi l'80%.

"Conoscendo la grande sensibilità politica del Presidente della Regione per i temi e le problematiche legate alla montagna - ha dichiarato Merlo all'Ansa -, credo sia giunto il momento per aprire una 'vertenza montagna' con il Governo nazionale e anche di comune accordo con altre Regioni del Nord. Una 'vertenza montagna' che deve tenere conto non solo dei non più rinviabili 'ristori' adeguati e tempestivi ma anche, e soprattutto, per creare le condizioni di una adeguata e giusta ripartenza. Seppur nel rispetto rigoroso delle normative e dei protocolli sanitari. In discussione, infatti, - conclude Merlo - non c'è l'esercizio di uno svago o la gestione di una vacanza ma il futuro e la sopravvivenza di migliaia di famiglie. Ecco perché non si può più scherzare"

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