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Salone del Libro: il direttore Lagioia nel mirino di Striscia la Notizia, ma lui reagisce

Per un post sessista su Melissa Panarello scritto anni fa. Lui: "Mi sono scusato più volte e lo farei ancora, ma loro sono pronti a fare altrettanto per la violenza che usano?"

È scontro aperto tra il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, e la trasmissione satirica Striscia La Notizia di Canale 5 dopo un servizio dell'inviata Rajae Bezzaz, mandato in onda martedì 17 maggio 2022, in cui lo scrittore barese viene accusato di sessismo per una frase scritta anni fa su un blog dopo l'uscita del secondo romanzo della scrittrice Melissa Panarello e di cui lui aveva peraltro chiesto più volte scusa, rappacificandosi con la stessa. Ora i due, tra l'altro collaborano da anni. Nelle puntate successive della trasmissione di Antonio Ricci, condotta da Gerry Scotti e Michelle Hunkizer, è stato presentato un sondaggio tra i telespettatori secondo cui Lagioia dovrebbe dimettersi dalla direzione del salone (81% dei voti). Lagioia ha risposto con uno sfogo su Facebook contro quella che ritiene una televisione spazzatura.

La frase di Lagioia e il servizio di accusa di Striscia La Notizia

"Con lei c’è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo. Poi prendi Lolita di Nabokov. Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel culo. Dopo un po’, per osmosi, qualcosa assimila per forza": questo era quanto Lagioia aveva scritto su un blog e che è stato ripescato da Bezzaz e da Striscia. L'inviata chiede poi un commento sull'accaduto a scrittrici presenti al Salone, Lidia Ravera, Simonetta Agnello Hornby, Chiara Gamberale, Myrta Merlino, e Laura Boldrini: soltanto la terza ricorda che si tratta di una faccenda avvenuta anni fa. Infine, viene raggiunta Melissa Panarello, che si rifiuta di rispondere alle domande. Allora l'inviata le ricorda che "su internet si trova ancora tutto", comprese le sue risposte contro Lagioia. Nel finale viene instillato il dubbio che Panarello si rifiuti di prendere una posizione contro Lagioia in quanto ora lavora con la moglie di quest'ultimo (hanno un podcast insieme): "Quando entri nella famigghia...", dice sibillina Bezzaz.

La replica di Lagioia: "Sbagliai e chiesi scusa, loro sono pronti a fare altrettanto per la loro violenza?"

"Feci un commento violento, sessista e molto stupido - ricorda Lagioia -. Subito dopo andai a scusarmi di persona con Melissa Panarello. Non avevo la consapevolezza che ho oggi, capii di aver sbagliato. Melissa accettò le scuse, ma ci mise un po', giustamente, per assorbire il colpo. Discutemmo ancora (aveva ragione lei: ovvio). Abbiamo poi preso a vederci sporadicamente, adesso lo facciamo con più frequenza. Siamo diventati amici. Ci lega un rapporto di stima e di affetto. Quando si sbaglia, è bene chiedere scusa e provare a riparare".

Secondo il direttore, le telecamere di Striscia "si sono avventate su Melissa per chiederle conto dei fatti di allora, e hanno sollecitato con la stessa prepotenza altre scrittrici e personalità della cultura chiedendo di commentare quella frase (il più delle volte tacendo che fosse stata pronunciata quasi 20 anni fa in quelle circostanze, mistificando, manipolando come fa spesso la trasmissione). Le telecamere di Striscia sono venute lo scorso anno al Salone del Libro, il servizio è stato mandato invece in onda solo alla vigilia di quest'ultimo Salone per cercare di recare più danno possibile. Subito dopo la prima messa in onda, non essendo scoppiata la polemica che speravano scoppiasse, le telecamere di Striscia sono tornate alla fiera anche quest'anno, hanno ripreso la loro operazione".

Anche le interviste alle scrittrici, secondo Lagioia, non sarebbero proprio come sono state mandate in onda: "Poiché mi conoscono e conoscono il mio lavoro, si sono mostrate prima sorprese e incredule. Quando hanno capito l'inganno, molte di loro hanno protestato, sentendosi aggredite hanno cercato di sottrarsi alle telecamere per non stare al gioco, alcune hanno denunciato sui loro canali l'accaduto. Le loro proteste sono state ignorate, tagliate dal montaggio. Melissa, nei confronti della quale l'aggressione è stata vergognosa, ha denunciato l'accaduto sui suoi canali social. Naturalmente la sua replica non è stata riportata da Striscia, che invece in trasmissione ha preso ad attaccarla accusandola di connivenza. Ha attaccato me provando a innescare una campagna d'odio il cui esito è stato, per fortuna, fallimentare".

Infine, c'è la frase incriminata, "per cui avevo chiesto scusa 20 anni fa - dice Lagioia - e che all'epoca era stata pubblicata su un piccolo blog che non esiste più da tanto tempo, è stata rilanciata più volte da Striscia con una violenza moltiplicata. È stata addirittura volantinata al Salone da persone molto aggressive (peraltro in modo illegale, visto che per volantinare ci vuole un'autorizzazione). Commetterò sicuramente in futuro degli errori (per chi interviene su temi pubblici la possibilità di errore non è bassa): verranno usati strumentalmente in questo modo? Vent'anni fa chiesi scusa a Melissa Panarello, sarei pronto a rifarlo mille volte. La mia solidarietà a lei è totale. Gli autori della trasmissione sono pronti a scusarsi per la loro violenza mediatica?".

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