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Salone del Libro 2023, chiusa la procedura: il nome del direttore ancora non c'è

La Regione e l'Associazione Città del Libro ribadiscono con fermezza il carattere 'pluralista' della manifestazione

Salone del Libro: è tutto da rifare. Il nome del direttore ancora non c'è e, come ha annunciato ieri il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, "è terminata oggi (16 febbraio, ndr) ufficialmente la procedura di selezione del direttore del Salone del Libro per il triennio 2024-2026 e quindi è da ritenersi definitivamente conclusa l'attività del Comitato costituito dall'Associazione Torino, La Città del Libro, dalla Fondazione Circolo dei Lettori, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino".

"Come risulta dai verbali - continua il primo cittadino - non si è raggiunta la necessaria condivisione all'interno del comitato e di questo siamo dispiaciuti". Lo Russo parla anche di "un profondo disagio relativamente alle numerose e, a nostro giudizio, inopportune dichiarazioni e interviste pubbliche, avvenute nel pieno svolgimento della selezione, di componenti della commissione di valutazione e di esponenti politici a supporto di alcuni candidati".

La decisione dello scrittore Paolo Giordano di non partecipare alla corsa, motivata con ingerenze politiche romane, ha acceso ulteriormente il dibattito politico. E Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, a questo proposito, parla di reazione 'fuori luogo': "Nessuno ha imposto niente. I candidati alla direzione del Salone del Libro, sui quali è andata una maggiore attenzione, avevano posizioni politiche di sinistra senza che fossero indicate come un peccato originale. Anche per questo il ministro ha sempre considerato che il nostro peso non fosse determinante"

Anche la Regione rende noto il suo disappunto sulla faccenda e smentisce qualunque tentativo di politicizzare il Salone: "Ci rammarichiamo del fatto che la procedura individuata per la designazione del futuro direttore del Salone non abbia prodotto i risultati attesi - si legge in una nota - La Regione Piemonte infatti ha partecipato ai lavori fin dal primo giorno, con l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio che ha svolto un lavoro egregio, adoperandosi per una soluzione condivisa nell’esclusivo interesse di una delle manifestazioni più importanti del nostro territorio. La Regione inoltre esclude che questa situazione di stallo sia dovuta a un tentativo di politicizzare il Salone. Prova ne sia che proprio la Regione, in sede di Comitato direttivo, ha proposto per la direzione Elena Loewenthal e Gianni Oliva, nomi come noto di area politica ben diversa da quella del governo regionale, ma scelti per i loro indiscutibili meriti personali e professionali. Purtroppo la nostra proposta non è stata accolta dai privati". 

L'Associazione Torino, Città del Libro è intervenuta per ribadire "con fermezza il carattere pluralista e sempre più internazionale del Salone, manifestazione apprezzata e amata da tutta la comunità del libro e non solo". Viale ha ricordato che "il Salone è solido e in crescita" e che la squadra deve concentrarsi sull'organizzazione dell'edizione di maggio.

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