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Aumentano i prezzi di cereali e energia, Coldiretti Torino: “Allevamenti di Razza Piemontese a rischio chiusura”

Un settore che impiega oltre 15mila addetti tra allevatori e i coltivatori

Aumentano ancora i prezzi dei cereali utilizzati per i mangimi animali, rincari che si sommano all’aumento dei prezzi per l’energia. In questa situazione gli allevamenti bovini da carne del Torinese, insieme a quelli da latte, vivono una crisi che rischia di portare alla chiusura di molte aziende. A sollevare la questione è Coldiretti Torino: "In provincia di Torino, secondo i dati dell’anagrafe agricola regionale, sono presenti 490 allevamenti di bovini da carne con oltre 2.700 capi, mentre le aziende agricole con coltivazioni associate all’allevamento animale sono oltre 5.000, per un settore che, solo contando gli allevatori e i coltivatori, impiega oltre 15mila addetti".

Secondo l’associazione degli agricoltori, particolarmente drammatica è la situazione delle stalle di montagna dove il caro bollette sta costringendo aziende a chiudere ed abbattere gli animali, con un calo stimato della produzione di latte del 15% che impatta sulla produzione dei formaggi di alpeggio. "Per noi produttori di bovini da carne la situazione si sta facendo davvero insostenibile - sottolinea Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino, con delega regionale Coldiretti agli allevamenti da carne e vice presidente di Anaborapi, l’associazione di tutela della Razza piemontese -. Gli allevatori del Torinese si dedicano in buona parte ai bovini di Razza Piemontese, una produzione che deve rispondere a precisi disciplinari per garantire un alto livello di qualità. Oggi questa produzione pregiata che caratterizza il Piemonte e l’agricoltura torinese è a rischio per i costi cresciuti in modo esponenziale. Il settore deve essere sostenuto. Gli allevatori non vogliono elemosine, ma vogliono poter svolgere il loro compito di produttori di cibo di qualità ma anche di produttori di energia rinnovabile da biogas, di biometano, di fotovoltaico dai tetti senza incomprensibili ostacoli burocratici e fiscali”.

Aumento dei prezzi rispetto al 2021

Secondo un’analisi di Coldiretti sulla base dell’indice dei prezzi Fao i prezzi dei cereali sono aumentati a ottobre a livello mondiale dell’11% rispetto allo scorso anno e del 3% rispetto al mese precedente anche per effetto delle incertezze rispetto all’accordo tra Russia e Ucraina per il passaggio delle navi sul Mar Nero.
Così aumentano rispetto allo stesso periodo dello scorso anno anche i prodotti dell’allevamento come la carne (+5,7%) e quelli lattiero caseari (+15,3%) che utilizzano cereali per l’alimentazione.
Rispetto al 2021 gli allevatori assistono a un’esplosione delle spese di produzione in media del +60% legata ai rincari energetici, che arriva fino al +95% dei mangimi, al +110% per il gasolio e addirittura al +500% delle bollette per l’elettricità.
 

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