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A Torino la prima banca islamica d'Italia, ma è polemica

Se ne parlerà a fine mese al Turin Islamic Forum

Torino potrebbe accogliere la prima banca islamica d'Italia. Sebbene in Europa siano diverse le esperienze di finanza islamica e nel Regno Unito le banche siano tuttora 26, nel nostro Paese non ve ne sono e quella sotto la Mole sarebbe un'assoluta novità. Di tutto questo si parlerà al Tief - il quarto Turin Islamic Forum - in programma a Torino Incontra e a Etf Villa Gualino i prossimi 28, 29 e 30 ottobre. All'evento, organizzato dalla Città di Torino con Camera Commercio, Università e Assaif e supporto di Turismo Torino, sono attesi 600 partecipanti.

Si stima che il giro di affari della finanza islamica superi i 2500 miliardi di dollari con in testa i settori alimentari e di abbigliamento. Nel 2018, gli interscambi tra Piemonte e i dieci principali paesi di finanza islamica ha fruttato 4,6 miliardi di euro. Ma la banca islamica a Torino non sarebbe il classico istituto con gli sportelli: si tratterebbe di un'esperienza totalmente digitale che seguirebbe le regole dei finanziamenti islamici.

La polemica però è dietro l'angolo e a Fratelli d'Italia l'idea della banca islamica non va giù. "Proprio mentre la comunità internazionale tutta si scandalizza  per le mire neo-ottomane del sultano turco Erdogan sulla Siria del nord - attacca la parlamentare Augusta Montaruli - , l’amministrazione grillina di Torino pensa bene di annunciare la prima banca islamica in Italia, anche se virtuale. Forse Appendino dimentica che non esiste alcuna legge dello Stato che regolamenti, e quindi consenta, la diffusione di strumenti di finanza islamica nella nostra nazione. Noi non lo permetteremo”.

Maurizio Marrone, Capogruppo FDI in Regione Piemonte, aggiunge: “Fortunatamente la Regione Piemonte non patrocina questa vergogna: con apposito ordine del giorno esprimeremo il disappunto del Consiglio Regionale”.

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