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Primo impianto di un pacemaker miniaturizzato senza fili a Ciriè: intervento durato 20 minuti

Eseguito su uno sportivo che accusava svenimenti improvvisi. Dopo 6 ore a letto e 48 ore di degenza, il paziente è tornato alla sua vita normale e al suo sport

La Cardiologia di Ciriè dell’ASL TO4 è fra le prime in Italia a utilizzare un pacemaker senza fili 10 volte più piccolo degli altri e con una batteria che dura oltre 17 anni. L’impianto del pacemaker di nuova generazione senza elettrocateteri è stato eseguito all’ospedale di Ciriè su uno sportivo che accusava svenimenti improvvisi. Il pacemaker miniaturizzato senza fili regola il battito del cuore nelle persone con un rallentamento patologico della frequenza del battito cardiaco e che non possono ricevere l’impianto del pacemaker tradizionale con gli elettrocateteri.

Spiega il dottor Gaetano Senatore, Direttore della Cardiologia dell’Ospedale di Ciriè: "Il dispositivo richiede meno sostituzioni rispetto agli altri ed è l’unico già compatibile con le prossime evoluzioni tecnologiche che consentiranno di stimolare elettricamente entrambe le camere del cuore, atrio e ventricolo, in maniera fisiologica mimando il normale funzionamento elettrico del cuore. Il pacemaker è talmente piccolo che è possibile posizionarlo direttamente all'interno del ventricolo destro del cuore, attraverso la vena femorale della gamba. Questa procedura, eseguita in anestesia locale, non prevede l'uso di elettrocateteri, pertanto non comporta cicatrici e nemmeno la creazione di una tasca visibile a livello del torace, con una considerevole riduzione dei tempi di impianto, dei tempi di degenza e dei rischi connessi all’intervento". 

"Questo pacemaker racchiude tutte le funzionalità in un’unica microcapsula, è praticamente invisibile dall’esterno, il che comporta un impatto psicologico straordinario sul paziente - aggiunge il dottor Senatore -. L’assenza di fili elimina il rischio di sposizionamento e rottura degli elettrocateteri; risulta quindi particolarmente vantaggioso in alcune categorie di persone per le quali non sarebbero possibili impianti differenti. La procedura è durata 20 minuti e dopo solo 6 ore a letto e 48 ore di degenza il paziente è potuto tornare alla sua vita normale e al suo sport".

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