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Salvati mamma e neonato: alla donna rimosso un tumore alla tiroide al quarto mese di gravidanza

Un intervento delicato all’ospedale Mauriziano di Torino per rimuovere il tumore della futura mamma riducendo al minimo i rischi anestesiologici per il feto

Una donna torinese di 37 anni ha partorito dopo cinque mesi dall’intervento di rimozione di un tumore alla tiroide. Il parto e l'intervento sono avvenui nello stesso ospedale, il Mauriziano di Torino. 

Ad ottobre, al quarto mese di gravidanza, la neomamma era stata operata per un tumore molto aggressivo alla tiroide. Cinque mesi dopo, domenica 10 marzo, ha dato alla luce Renato. "È andato tutto alla perfezione e siamo davvero felici", dice mamma Federica mentre tiene in braccio il piccolo Renato con accanto il compagno Domenico insieme con medici, ostetriche e infermieri che hanno accompagnato il loro lungo percorso in ospedale. "Desideriamo ringraziare dal profondo del cuore tutto il personale del Mauriziano che ci ha assistito in questi nove mesi – aggiunge Federica -. Siamo stati coccolati in ogni momento del percorso e ci siamo sempre sentiti in famiglia. Ci portiamo a casa ricordi importanti, talvolta legati a situazioni difficili, ma che abbiamo sempre potuto vivere con serenità grazie alla professionalità e all’umanità di chi ci è stato accanto. Il momento più emozionante? Quando mi hanno fatto sentire il battito di Renato al mio risveglio dopo l’intervento di ottobre. Non lo dimenticherò mai". 

“Il carcinoma papillare della paziente era molto aggressivo, una condizione molto rara per questo tipo di tumore. – spiega il dottor Maurilio Deandrea (Direttore di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del metabolismo del Mauriziano -. Di fronte a segni di evoluzione tanto rapidi è stato perciò necessario intervenire chirurgicamente, nonostante la paziente fosse in stato di gravidanza”. Un intervento delicato e potenzialmente rischioso, da programmare con la massima attenzione e al momento più opportuno per rimuovere il tumore della futura mamma riducendo al minimo i rischi anestesiologici per il feto da lei portato in grembo. 

“È stato un intervento complesso in quanto il tumore era molto esteso ed i linfonodi che abbiamo rimosso erano molto grossi e vicini al polmone. - precisa il dottor Giovanni Canale, responsabile della struttura di Chirurgia della tiroide del Mauriziano -. L’operazione è perfettamente riuscita e la paziente non ha riportato nessuna delle complicanze, come disfonia o ipocalcemia, che possono accompagnare questo tipo di intervento”. Altrettanto bene se l’è cavata il piccolo, monitorato in sala operatoria dalle dottoresse Patrizia Paluan ed Elena Conti della Anestesia e Rianimazione generale del Mauriziano, nonché dall’ostetrica Costanza Sacco, che ha seguito l’intera gravidanza di mamma Federica. 

“Nel corso dell’intervento abbiamo utilizzato il monitoraggio intraoperatorio del nervo ricorrente (IONM), una tecnica che facilita l’identificazione e la dissezione del nervo laringeo ricorrente e permette di verificarne l’integrità funzionale durante l’intervento”, aggiunge la dottoressa Alessandra Caracciolo dell’équipe di Chirurgia della tiroide, che ha eseguito la complessa operazione e che ha poi seguito con grande partecipazione l’intero percorso ospedaliero di una paziente tanto particolare. 
 

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