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Addio a Giorgio Bouchard, per decenni punto di riferimento per i valdesi torinesi

Aveva 91 anni

La Chiesa valdese e l'Anpi piangono Giorgio Bouchard, pastore evangelico e militante antifascista morto nella mattinata di oggi, lunedì 27 luglio 2020, all'età di 91 anni nella sua casa di Torre Pellice. Il funerale sarà mercoledì 29 luglio alle ore 10,30 al tempio valdese di Torino, in corso Vittorio Emanuele II 23, e alle ore 12,55 al tempio crematorio di corso Novara. Domani alle 18 ci sarà una preghiera al tempio valdese di Torre Pellice.

Bouchard firmò, in qualità di moderatore della tavola valdese, nel 1984 la prima intesa della storia della Repubblica italiana tra lo Stato e la Chiesa evangelica valdese. È stato presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia dal 1988 al 1994. "Fu grazie a lui se ancora oggi si può conferire l'8 per mille alla Chiesa valdese", dice la sua comunità. “Con Giorgio Bouchard scompare uno degli ultimi testimoni di una generazione evangelica che ha vissuto la propria fede nel confronto costante con la società italiana, dall’incontro con il mondo operaio a Cinisello Balsamo alla firma delle Intese”, aggiunge il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

Nato nel 1929 a San Germano Chisone, studiò a Torino e divenne pastore a Ivrea e Biella (1958), a Brescia (1974), a Napoli (1987). Dal 1966 al 1979 è stato a Milano, dove diede vita, insieme ad altri, alla scuola serale 'Jacopo Lombardini' a Cinisello Balsamo, aperta agli operai per il conseguimento della licenza di terza media. Fece inoltre parte del gruppo di quattro famiglie che decise di vivere nello stesso edificio della scuola serale, dando vita all’esperienza della Comune di Cinisello. È autore di numerosi saggi sul mondo evangelico.

Il ricordo di Avernino Di Croce

Tra coloro che ricordano Bouchard c'è Avernino Di Croce, da poco decaduto dalla carica di sindaco di Venaus e a lungo consigliere comunale a Rivoli: "Addio Maestro, Fratello, Amico, Compagno! - scrive - Il Signore gioisce per il tuo arrivo, anche se noi siamo profondamente tristi. Porterò sempre nel mio cuore il tuo affetto, la tua profondità culturale, la tua arguzia e sottile ironia, la tua schiettezza e sincerità, la tua capacità di gettare ponti e legami fra diversi e fra simili, la tua brillante capacità dialettica, il tuo amore, la tua profonda fede. Ti vorrò sempre bene mio caro Giorgio. Ma tu, da lassù, non sottrarti al nostro abbraccio riconoscente per quello che sei stato, per quello che ci hai dato".

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