rotate-mobile
Attualità Caprie

Tornano in libertà i cuccioli di capriolo curati al Canc di Grugliasco

Sono stati riambientati in un centro specializzato a Caprie

Sono iniziate le liberazioni in natura dei giovani caprioli curati dal Canc, il Centro animali Non Convenzionali dell'Università di Torino. Terminata la fase di reinserimento nell’ambiente naturale in un luogo protetto, gli esemplari di capriolo recuperati nei mesi scorsi dagli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana di Torino o da privati cittadini vengono liberati in ambienti idonei al sostentamento naturale degli animali, lontani dai centri abitati e dalle colture agricole e di notevole valenza naturalistica.

Gli animali sottratti inconsapevolmente alle cure della mamma sono stati alimentati dai veterinari del Canc con latte in polvere del tipo utilizzato per i capretti, il più simile a quello materno.  Per completare lo svezzamento, i caprioli sono stati poi trasferiti in un centro di riambientamento a Caprie, in Valle di Susa, anch’esso convenzionato con la Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana. Il centro dispone di una vasta area recintata di circa 5.000 metri quadrati. A Caprie gli animali acquistano il tipico comportamento della specie, contraddistinto da un’elevata diffidenza nei confronti dell’uomo. A metà maggio nella struttura di Caprie erano presenti 10 caprioli. Per evitare anche la presenza contemporanea di molti agenti faunistico-ambientali sono state programmate diverse operazioni di cattura e reimmissione.

“La Città Metropolitana - ha commentato Barbara Azzarà, consigliera metropolitana delegata all'Ambiente alla tutela della fauna e della flora -, grazie al progetto ‘Salviamoli Insieme’, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Ma si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e, quando è possibile ed opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato”.

Evitare recuperi impropri di cuccioli

A un anno di età i caprioli sono considerati sub-adulti. I maschi pesano dai 25 ai 28 Kg, le femmine intorno ai 20-22 Kg. Si cibano di germogli, boccioli e fieno. Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono alla Funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città Metropolitana di Torino o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane.

E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i cuccioli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell’imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo.

liberazione_caprioli_27_05_2020_5-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tornano in libertà i cuccioli di capriolo curati al Canc di Grugliasco

TorinoToday è in caricamento