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Leini, 50 kg di grano e riso sul sagrato della chiesa. Il parroco: "Sposi, procuratevi l'impresa di pulizie"

Scoppia la polemica social

“È inutile nasconderci dietro a un dito o all'essere ipocriti. Ma i matrimoni in chiesa ormai di cristiano hanno ben poco. A cominciare dalle feste di addio al celibato e nubilato, con tanto di spogliarellista, sia per lei che per lui, sia chiaro, per par condicio, al lasciare la piazza della chiesa, dopo i festeggiamenti, in uno stato pietoso”.  

Sono parole al veleno quelle espresse da don Pierantonio Garbiglia, parroco di Leini e Mappano, dopo l’ultimo matrimonio officiato dal sacerdote nella chiesa di Leini, nella mattinata di sabato 28 agosto 2021, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

Un matrimonio al limite del folcloristico, con sposo arrivato a bordo di un carro allegorico, con due motrici di camion a “scortare” la Rolls Royce della sposa e oltre 50 chili di grano e riso gettati all’uscita degli sposi.

“A volte mi chiedo se Leini sia vicino a Reggio Calabria o vicino a Courmayeur. No. Leini è a Leini”, scrive il parroco in un secondo post Facebook, dopo le polemiche sul primo. 

“Quello che fa più male è essere trattati come schiavi. Essere servi è evangelico. Essere schiavi, no! Trattare da schiavi gli altri è quando qualcuno fa il padrone nella vita di altri o a casa di altri, anche nella casa e piazza della comunità e poi se ne va, quando in nome di "questa è l'offerta per la chiesa" ci si permette di lasciare degli spazi e ambienti, confronto i quali le stalle dei contadini arrossiscono. Lo so. È uno sfogo. È una partita persa e io passerò di nuovo come il "rompi", come da otto anni, molti mi ritengono qui a Leinì. Non importa. Se non si parla, non si educa. È umiliante anche per i volontari, che appunto, sono volontari e non schiavi”.

E d’ora in poi “Vuoi sposarti a Leinì? o a Mappano? Bene. Procuratevi un'impresa di pulizia che dopo il matrimonio pulisca chiesa e piazzale”.

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