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Neonato abbandonato, l'uomo che lo ha salvato: "Sono disposto a tenerlo. Andremo a trovarlo"

"Quando l'ho visto ho provato un'emozione forte", racconta Paolo Laforet, "È stato come se fosse nato un figlio mio"

Paolo Laforet a quasi 24 ore di distanza dal ritrovamento del piccolo Lorenzo è ancora scosso. L'operaio 49enne che ieri ha salvato la vita al neonato che qualcuno ha lasciato in un bidone dell'immondizia vicino a casa sua oggi - domenica 14 gennaio 2024 - non ha neppure avuto il tempo di fare pranzo. Casa sua è un via vai di gente che lo vuole conoscere e che gli chiede di raccontare per filo e per segno gli attimi in cui si è reso conto che quello dentro una busta di plastica, davanti ai suoi occhi, fosse un bambino. 

"Quando l'ho visto ho provato un'emozione forte", racconta Paolo Laforet, "È stato come se fosse nato un figlio mio. È stato anche scioccante vedere quel bimbo messo a terra così, sull'asfalto. È stato molto forte, almeno per noi che abbiamo un cuore. Poi c'è chi è freddo e fa finta di niente, io però se vedo una cosa del genere mi sento male". 

Ci pensa ogni tanto che è stato determinante per salvare la vita a quel neonato? "Sì che ci penso. Fortuna che eravamo a casa e che mio figlio è uscito fuori. Ci sono state tante coincidenze". 

Il dottor Adalberto Brach del Prever, direttore della Pediatria dell'Ospedale di Ciriè, ha detto che per fortuna dall'abbandono del bambino al ritrovamento non è passato molto tempo. Un fattore che probabilmente ha permesso al bimbo di non precipitare in condizioni di salute gravi. "Lo abbiamo subito portato a casa", spiega Laforet, "Appena mio figlio lo ha visto lo abbiamo preso, portato in casa, dati i primi soccorsi. Lo abbiamo messo dentro delle coperte e riscaldato perché era freddo freddo freddo". 

Laforet, che di professione fa l'escavatorista, ha già tre figli di 30, 25 e 15 anni, ma se ci fosse la possibilità sarebbe pronto ad adottare il piccolo: "Certo che sarei disposto a tenere il bambino. L'abbiamo detto almeno 200 volte e continuerò a dire che me lo terrei per sempre per un anno intero, e se non basta anche per venti". 

Intanto il prossimo passo sarà andarlo a trovare in ospedale: "Ho telefonato all'ospedale perché volevamo portargli un pensierino, ma adesso ci hanno sconsigliato di farlo perché c'è un sacco di gente. Per non creare problemi all'ospedale andremo nei prossimi giorni. Un pensierino lo perteremo di sicuro".

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