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Davide Petrizzelli

Giornalista

Se l'Anas non avvisa gli automobilisti il ritorno dal mare diventa un viaggio della speranza

Coda di 30 chilometri, mentre sui social si parla di un'autostrada (il cui gestore aveva avvisato delle code) insolitamente svuotata

È successo ancora e, purtroppo, succederà ancora. Ieri, domenica 5 giugno 2022, centinaia di migliaia di automobilisti residenti nelle province di Torino e Cuneo sono rimasti bloccati per ore sulla via del ritorno dal mare. Chi sulle autostrade (la Genova-Ventimiglia e la Torino-Savona), chi sulle statali che valicano i passi alpini. A me è successo sulla statale 28 del Col di Nava, dove si è creata una coda di circa 30 chilometri, dal centro di Ormea a quello di Nucetto: per percorrerlo sono state necessarie tre ore e per non impazzire è stata necessaria una sosta e un viaggio dalla Costa Azzurra a Torino è durato la bellezza (anzi, la bruttezza) di sette ore e mezza. Insomma, in questo tempo si poteva andare in auto fino a Napoli quasi.

Che cosa è accaduto? Una cosa è certa: chi percorreva l'autostrada dei Fiori in direzione di Savona ha visto avvisi sui tabelloni luminosi che preannunciavano code tra Albenga e Savona. Insomma, c'era la prospettiva di rimanere bloccati per 40 chilometri prima di affrontare il tratto in salita da Savona a Ceva, dove sono presenti diversi cantieri, e così una marea di automobilisti hanno preferito cercare fortuna uscendo al casello di Imperia Est (dove si è formato un maxi-ingorgo visto che, dati alla mano, in pochissimi hanno il Telepass) e percorrendo la via di montagna. Per i più sfortunati, che provenivano dalla Costa Azzurra o dalla zona di Ventimiglia, era la seconda uscita, visto che poco prima erano stati segnalati otto chilometri di coda nel tratto tra Bordighera e Arma di Taggia.

Premessa doverosa: chi vi scrive ha sbagliato perché avrebbe dovuto partire in un orario più intelligente. Era del tutto preventivabile che vi fosse caos nel pomeriggio di una domenica di fine ponte, visto che già ce n'è nei fine settimana normali. Quindi a un certo punto se un ritorno che avrebbe dovuto essere tranquillo si è trasformato in un viaggio della speranza la colpa è in buona parte di chi fa male i conti. Però abbiamo l'Anas che gestisce la statale 28 e che, al contrario di quanto ha fatto il gestore dell'autostrada (la società Autostrada dei Fiori), non ha fornito alcun tipo di informazione: se a Imperia vi fosse stato un cartello che avvisava dei 30 chilometri di coda probabilmente in pochi avrebbero scelto di percorrere la via del Col di Nava e magari i flussi di traffico (ieri sui social si parlava di un'autostrada insolitamente svuotata, evidentemente proprio per via degli avvisi sulle code tra Albenga e Savona) sarebbero stati distribuiti meglio.

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