Ad aprile finisce la storia della Elcograf: chiude il polo tipografico di Borgaro con venti licenziamenti

Venerdì 14 aprile 2023 sarà una data spartiacque per la "Elcograf" di via Liguria a Borgaro, l'azienda che aveva rilevato la "Canale", storica azienda che si occupa di stampaggi e tipografia.

Quel giorno, infatti, scadrà la cassa integrazione straordinaria per quei lavoratori addetti all'utilizzo di due speciali rotative. Poi sarà il "rompete le righe" e la fine di una storia industriale ultradecennale. Con il via alla procedura di licenziamento collettivo per una ventina di persone.

Ovvero quelle che non hanno accettato il trasferimento in Lombardia e Veneto - le due regioni dove sono presenti gli altri stabilimenti della Elcograf - o che non avevano i requisiti per il prepensionamento di chi lavora nei poligrafici con almeno 35 anni di contributi versati.  

Prepensionamento che aveva permesso di "salvare" la bellezza di 65 dipendenti nelle due precedenti finestre fissate dal Ministero. E i sindacati erano riusciti anche a permettere di mantenere il posto di lavoro ad altri trenta dipendenti che, grazie all'accordo tra sindacati e azienda, avevano accettato il trasferimento.

Per i venti che saranno licenziati scatteranno i due anni di Naspi, ovvero la "Nuova assicurazione sociale per l'impiego", la vecchia disoccupazione.

"In questi anni siamo riusciti a salvare 170 persone su 190. Ma non si può festeggiare. Per noi è una sconfitta alla pari del fatto che lo stabilimento verrà chiuso e non sarà più produttivo", spiegano i sindacalisti che ricordano come la Elcograf "dovrà pagare l'affitto ancora per diversi mesi alla Canale perché nello stabilimento rimarranno le due rotative speciali anche se non ci sarà il personale per poterle far funzionare. Anche questo è un vero e proprio paradosso".