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Attualità Strada Comunale da San Vito a Revigliasco, 1-37

Da Madama Cristina alla fantascienza, il bando per riaprire Villa Abegg

Si cercano progetti e idee per far rivivere la Vigna di Madama Reale in collina

La Compagnia di San Paolo propone il bando di idee internazionale "The Phoenix Renewed" per Villa Abegg, la tenuta nota anche come "Vigna di madama Reale", in una zona della collina torinese che sta vivendo una situazione di abbandono.

La Compagnia di San Paolo, in accordo con Intesa Sanpaolo e Città di Torino, lancia quindi un bando di idee per dare nuova vita alla Vigna di Madama Reale, con una gestione che potrebbe durare fino a sessant’anni: i progetti ricercati riguardano centri di ricerca e attività per il tempo libero, ma non strutture ricettive e turistiche. L’intento di Compagnia San Paolo è infatti quello di rivalutare non solo la Villa, "ma anche tutta un’area collinare oggi in parziale disuso e in progressivo degrado" come si legge nella nota ufficiale.

L’avviso è aperto a una molteplicità di enti: italiani e stranieri, pubblici e privati, singoli o in raggruppamento. Lo spettro delle attività possibili è ampio: dall’istruzione alle fondazioni culturali e i centri di ricerca, dai servizi sociali - che fanno parte della storia di questa villa - alle attività per il tempo libero.

Il progetto "The Phoenix Renewed", ovvero la fenice rinnovata, è promosso in collaborazione con Bruce Sterling, scrittore americano di fantascienza noto in tutto il mondo, e dalla moglie Jasmina Tesanovic, intellettuale e giornalista serba: Sterling e Tesanovic si sono conosciuti e innamorati a Torino e attratti dalla bellezza e dal fascino della cultura subalpina hanno deciso di vivere nella nostra città.

Le origini di Villa Abegg, la Vigna di Madama Reale

Le notizie storiche su questa tenuta immersa nel verde della collina torinese, sulla strada che da San Vito porta a Revigliasco, iniziano nel 1622, quando il conte e giurista Ludovico Thesauro di Meano vendette villino e vigna a Madama Cristina, moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia. Madama Cristina, la "regina di San Salvario", era particolarmente interessata alle ville fuori città, come dimostrano il castello del Valentino e la Villa della Regina. Ma a differenza di quanto avvenne in quest'ultima, dove ancora oggi si produce uno dei vini migliori d'Italia, qui Madama Cristina volle eliminare la vigna. Così, oltre a far demolire il villino preesistente per dar vita a un sontuoso palazzo progettato da Amedeo di Castellamonte, fece anche sostituire la vigna con un ricco parco. Cristina, che fu aiutata anche dal suo "favorito" Filippo d'Agliè (che vi ambientò anche un'operetta) nella decorazione degli interni, elesse questa "villa montana" a sua dimora e vi rimase fino alla morte. Dopodiché, i Savoia cedettero la villa all'Ospizio di Carità (incisione in basso dal sito di Museo Torino, proprietà dell'Archivio Storico Città di Torino).

Villa Montana delicium Christianae a Francia - Archivio Citta di Torino-2

Perché si chiama Villa Abegg: la storia moderna

Dopo essere tornata nelle disponibilità dei Savoia, la villa passò in mani private nel 1814, quando fu acquistata da Paolina Morelli in Rosso. Passò quindi alla famiglia Prever, e poi alla famiglia Nigra, finché nel 1932 fu acquistata da Werner Abegg, da cui il nome attuale di Villa Abegg. Werner era figlio di Augusto Abegg, imprenditore svizzero che nel 1880 aveva fondato a Borgone di Susa un cotonificio. Una storia molto simile a quella di Napoleone Leumann, creatore del noto omonimo villaggio.

Quando Augusto morì a Torino, donando anche 10 milioni di lire all'ospedale Molinette, il Cotonificio Vallesusa venne gestito dal figlio Werner, che nel 1932 comprò Villa Abegg. La villa è poi passata al Comune di Torino, diventando anche la sede dell'archivio storico della Compagnia di San Paolo, da cui ora parte il bando per la riapertura.

Come partecipare al bando "The Phoenix Renewed"

Le proposte progettuali devono essere inviate all’indirizzo phoenixrenewed@compagniadisanpaolo.it entro lunedì 16 luglio 2018 e possono essere redatte in italiano o in inglese.

Il progetto selezionato sarà reso noto al più presto e comunque, in relazione alla qualità e al numero delle domande, non oltre la fine del 2018. Tutte le formalità per partecipare alla selezione sono presenti sulla landing page dedicata: phoenixrenewed.compagniadisanpaolo.it.

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