Gli attivisti di Ultima Generazione si spogliano e bloccano il traffico sul ponte di piazza Vittorio
Gli ambientalisti hanno chiesto 20 miliardi per ripagare i danni causati dall’inadempienza del governo
Un'azione di protesta pacifica è stata condotta da cinque attivisti del movimento Fondo Riparazione, sostenuto da Ultima Generazione, attorno alle 19 di sabato 30 settembre a Torino. Tre di loro si sono spogliati, due si sono messi a petto nudo e si sono accomodati sulle strisce pedonali, all'ingresso del ponte Vittorio Emanuele I.
Con uno striscione arancione con la scritta Fondo Riparazione, hanno ostacolato il traffico veicolare, mostrando sui loro corpi i simboli “aria”, “acqua”, “terra” e “fuoco”, rappresentando così i quattro elementi naturali. Erano legati tra loro con delle catene e uno di loro portava sulla schiena la scritta “Siccità 6 miliardi di perdita per gli agricoltori”. Le forze dell’ordine, arrivate sul luogo, hanno impedito ai giornalisti di avvicinarsi e hanno bloccato la vista ai passanti. Dopo circa un’ora, gli attivisti sono stati allontanati dalla polizia.
" Incendi, alluvioni, tornado e devastazioni sono la nostra nuova normalità - hanno dichiarato gli attivisti -. Quante persone dovranno morire prima che il Governo si assuma le proprie responsabilità? Non è giusto che lo Stato non si prenda cura dei suoi cittadini. Chiediamo un fondo di solidarietà permanente di 20 miliardi per ripagare i danni causati dall’inadempienza del governo”.
A luglio, gli attivisti di Ultima Generazione avevano bloccato la Torino-Chivasso.