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Neonato abbandonato, Alberto Cirio: "La Regione al fianco di chi vorrà adottare Lorenzo"

Il presidente della Regione Piemonte è andato a visitare il piccolo presso l'ospedale di Ciriè

"La Regione è pronta a prendere per mano chiunque voglia accogliere Lorenzo, ma come lui tutti i bambini. Nella disperazione della situazione non c'era modo migliore di iniziare il 2024: ricordare a tutti il valore della vita e il dovere che abbiamo a difenderla". A dirlo è stato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, che questa mattina - lunedì 15 luglio 2024 - ha visitato il piccolo Lorenzo presso l'ospedale di Ciriè. 

"Sono papà di due bimbi e prima di tutto la mia era l'emozione di un papà", ha detto Cirio parlando in diretta a Rainews24, "Lorenzo è un bambino bellissimo, in piena salute e si vede che è molto forte. Io sono venuto a salutarlo e a dirgli che il Piemonte è con lui, che gli vuole bene. Sono venuto a ringraziare Lorenzo che ha lottato e superato la prima delle battaglie che dovrà affrontare. Sono venuto a ringraziare i medici, l'ospedale di Ciriè e alla famiglia Laforet". 

Il bambino, che è stato abbandonato dentro un cassonetto dei rifiuti intorno alle 18.30 di sabato scorso, è stato salvato grazie all'intervento di un operaio di 49 anni, Paolo Laforet, che ha sentito i primi vagiti del piccolo. Intervento decisivo e miracoloso. "Questo è davvero un miracolo, i medici dicono che sarebbero bastati anche solo una decina di minuti in più al freddo e il bambino non sarebbe sopravvissuto. Un miracolo. Lorenzo non chiede nient'altro che qualcuno che gli voglia bene e il Piemonte gli vuole bene". 

Il meccanismo per l'adozione del piccolo potrà partire solo tra poco più di una settimana perché la madre naturale ha tempo dieci giorni per tornare sui suoi passi. "La Regione non è qui per giudicare nessuno", ha concluso Cirio, "Quando un bambino viene abbandonato è perché dietro c'è disperazione, bisogna allora aiutare la vita e creare le condizioni perché chiunque voglia partorire in anonimato lo possa fare, gli strumenti in Piemonte ci sono e noi li finanziamo. Come c'è anche una macchina di solidarietà fortissima". 

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