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Attualità Rivoli / Via Ivrea, 76A

I 100 anni della Durbiano di Rivoli, l'azienda che produce imballaggi pieghevoli e non conosce la crisi

Azienda proiettata nel futuro, con il sogno commesse negli Stati Uniti

Era il 1922 quando Ettore Durbiano, assieme ai suoi figli Giovanni, Nestore e Carlo - e grazie all'aiuto dello zio Ermanno - diede vita alla "Segheria Elettrica Durbiano Ettore e Figli", che aveva sede a Rivoli nell'attuale corso Susa, dove una volta era presente il comando dei vigili urbani. 

A distanza di 100 anni, venerdì nell'azienda di via Ivrea 76 si terrà una grande festa alla presenza dell'amministrazione comunale e dei vertici del mondo industriale torinese. Una rarità, soprattutto visti i tempi, che un'azienda arrivi a festeggiare un traguardo così importante come quello del secolo.

Oggi l'azienda, gestita dall'84enne Ettore Durbiano (nipote del primo Ettore) assieme all'amministratore delegato (e suo nipote) Matteo Mazzoni, continua ad occuparsi di imballaggi. Imballaggi innovativi: casse pieghevoli di ogni dimensione, fatte con il compensato e chiuse attraverso barre di acciaio. 

E dai cinque operai di cento anni fa, nati nell'Ottocento, oggi in via Ivrea (dove sono arrivati nel 1961, dopo un periodo in corso Francia, sempre a Rivoli) ci sono una cinquantina di persone "alcune delle quali nate già nel nuovo millennio", sottolinea Mazzoni.

E proprio a fine anni '60, lo stesso Ettore Durbiano aveva deciso di dare avvio all'export: "Dopo la crisi dell'acciaio, e visto che le Acciaierie Terni (poi Teksid) garantivano il 60% del fatturato complessivo dell'epoca, avevo deciso di farmi aiutare nel redigere lettere in tedesco, promuovendo i nostri prodotti. Andando alle fiere all'estero e dimostrando la bontà dei nostri prodotti. Cercando i clienti attraverso il passaparola e le amicizie che avevo all'estero. E abbiamo iniziato un'avventura che oggi è fondamentale per le sorti aziendali".

"Siamo un'azienda leader nel settore degli imballaggi, con commesse in Austria, Germania, Italia, Francia, Spagna, Belgio e Algeria - spiegano Durbiano e Mazzoni - Ora l'obiettivo è quello di arrivare negli Stati Uniti. E, ancora, di iniziare un progetto di e-commerce, magari anche attraverso note aziende del settore. Nel frattempo, abbiamo raddoppiato le linee, visto che le commesse sono aumentate nonostante la pandemia. Anzi, a dirla tutta, la pandemia ci ha aperto nuovi mondi. E la crisi di questi mesi, invece di far crollare gli incassi, ci ha permesso di sottoscrivere nuovi e importanti clienti".

La crisi energetica ha fatto lievitare le bollette: "Vero, quest'anno andremo a pagare 150mila euro tra energia e calore, rispetto ai 60mila dell'anno scorso. Ma siamo anche riusciti a raddoppiare gli incassi, con il fatturato che dal 2019 a oggi è passato da 7.5 milioni di euro agli attuali 15-16 milioni di euro. E andremo ad implementare, ulteriormente, i pannelli fotovoltaici", sottolinea Mazzoni, che spiega come nell'industria ci voglia "coraggio, determinazione, fortuna e visione. E, ancora, essere credibili. Questo ci ha aiutato ad evitare le crisi pandemiche ed energetiche".  

Rivoli 100 anni azienda Durbiano

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